La danza

Il silenzio di questa stanza vuota mi opprime,
pugni chiusi verso un cielo grigio dannato
baratro di un amore perduto
stupido e sordo è il canto degli usignoli.

Musica è solo il tuo ricordo,
brezza soave quel giorno di luglio
veli sospesi danzano tra le mie parole e le tue,
e la tua mano mi sfiora per sempre.

Spenti sono i miei sensi,
non più sussulti, non più palpiti
gelo d’inverno
attonito è il mio sguardo perso oltre il mondo.

Danza ingannevole la tua nuova musa
fragile conquista di un attimo
fuoco fatuo del nulla
mentr’io, oltre l’infinito, per sempre t’amerò.

Enrica Suprani

19 aprile 2019 – © Riproduzione riservata

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