La relazione? «Siamo sereni»

[di Carmine Landi]

Serenità. È lo stato d’animo che ci tengono a far trasparire dai vertici di Palazzo di città, pure se la relazione qualche grattacapo l’ha creata, al punto tale da indurre l’amministrazione a consentire l’accesso agli atti solo a fronte d’un impegno alla riservatezza. Tant’è che la consigliera d’opposizione Azzurra Immediata, tra i primi a visionarla, ha sporto denuncia quando è stata ingiustamente accusata d’aver diffuso la relazione.

La politica, però, si dice fiduciosa sulle controdeduzioni. «Una questione puramente gestionale». La sindaca Cecilia Francese non fa drammi sui risultati del ritorno degli ispettori del Mef, che nel 2006 erano già stati a Battipaglia. Il 18 aprile scorso la prima cittadina ha riunito il segretario generale e i dirigenti e ha avviato il lavoro volto a scardinare le criticità rilevate dal duo: «Tutti gli uffici – assicura – stanno predisponendo le loro deduzioni». Entra già nel merito d’uno dei rilievi, quello relativo alla nomina dell’ex capo dei vigili: «Non è mai stato nominato un dirigente senza selezione». E chiosa: «Gli uffici sono sereni. risponderemo punto per punto, chiunque può venire a visionare la relazione ma non siamo tenuti a pubblicarla». 

Le parole chiave alle quali ricorre il segretario generale Enzo Maiorino, invece, sono: impegno e serietà. Ritiene prematuro entrare nel merito dei rilievi avanzati dagli ispettori: «Si sono insediati ai primi di luglio e hanno ultimato il lavoro il 24 novembre. La relazione è stata notificata il 4 aprile e abbiamo 120 giorni per controdedurre. Sono tempi che danno l’idea della complessità della vicenda, e rispondere oggi comporterebbe il rischio di fornire chiarimenti non approfonditi o addirittura erronei. Con i dirigenti interessati raccoglieremo le informazioni e la documentazione necessaria, in larga parte comunque già nelle disponibilità degli ispettori, e controdedurremo sugli 11 rilievi fondamentali dimostrando la correttezza dell’operato o, in mancanza, adottando le necessarie misure correttive». Nessun dramma: «L’attività è d’impatto ma nei comuni di questo tipo di tanto in tanto ricorre. Qui vennero già nel 2006».

Esce allo scoperto pure il tenente colonnello Gerardo Iuliano, già comandante dei vigili, che rammenta le tante adesioni al concorso che fece da preambolo alla sua nomina: «La prova orale – sottolinea – si è tenuta in forma pubblica, seppur con modalità da remoto per il Covid, con la partecipazione audiovisiva di tutti i concorrenti convocati e di chiunque volesse accedervi». Motivo per il quale, soggiunge il dirigente, «Si comprende chiaramente la regolarità e la legittimità degli atti e dell’intera procedura». E sulla mancanza d’una macrostruttura e d’un incarico da dirigente, Iuliano smentisce: per l’ufficiale di polizia locale, nella relazione «non è menzionata, stranamente, una serie d’atti precedenti e successivi che prevedevano la figura dirigenziale». 

Ha stilato finanche un elenco di provvedimenti, vistati pure dal Viminale (il Comune era in riequilibrio), che prevedevano un dirigente a capo d’una struttura di polizia municipale. Atti che, «seppur esistenti, non sono stati menzionati dagli ispettori, forse non individuati o non consegnati?». Sibillina insinuazione, con ogni probabilità rivolta ai funzionari municipali che hanno fatto da “ciceroni” agli ispettori.

Facebooktwittermail