Estate 2024, per ora il mare è meglio del solito

[di Stefania Battista]

Questa volta i dati sono reali, con un prelievo effettuato dall’Arpac il 18 aprile. Si tratta del primo controllo della stagione, ma finora nulla fa sperare che la situazione possa mutare. Perlomeno non a Spineta Nuova, dove, fin dal 2020 la qualità delle acque risulta “scarsa”. E a spiegarne le cause è la stessa Agenzia regionale per l’Ambiente della Campania. In quel luogo sfocia il Tusciano e il depuratore di Tavernola non è in grado di trattare tutti i reflui della città.  La quota di reflui, pari a circa il 60% del totale, che l’impianto non riesce a trattare, viene sversata direttamente nel fiume Tusciano. Sempre per quanto riguarda i reflui vi è un secondo impianto di depurazione del tipo biologico a fanghi attivi ubicato in zona industriale, con recapito nel canale Santa Chiarella, affluente del fiume Tusciano. Insomma la discreta urbanizzazione della zona, la presenza di numerose aziende agricole e di allevamenti bovini verso l’interno – scrive l’Arpac nella propria relazione – e la foce del Tusciano a nord sono le cause dell’inquinamento. La zona non balneabile è un tratto di poco più di 400 metri, per fortuna: da 200 metri a sud della Foce del Tusciano fino a 200 metri a nord, lungo via Spineta. 

Identico problema di sempre, insomma, che fin quando non entrerà in funzione un secondo depuratore e si riusciranno a fermare gli scarichi abusivi nel Tusciano e nei suoi affluenti, non potrà trovare soluzione. Tavernola, nonostante i lavori e gli adeguamenti finora effettuati, non ha la capacità necessaria neppure per i soli residenti di Battipaglia. Senza contare che molte zone non sono affatto allacciate alle condotte di questo depuratore. 

Va meglio, con la classificazione “sufficiente”, a Lido Spineta. Ma questa volta l’Arpac si dilunga sulle cause dell’inquinamento. Ovviamente ancora una volta la principale fonte è il fiume Tusciano che sfocia a ovest del punto di prelievo, ma Arpac spiega che il corso d’acqua riceve “i reflui non depurati di Battipaglia dal Vallemonio a Belvedere, da via Padova, da via Spineta e da parte di Piazza Cacciatore. Come se non bastasse in quel tratto giungono anche i reflui non trattati di Montecorvino Rovella dai vari affluenti del Tusciano: il Cornea, il S. Pietro, il Canala, l’Acquolella e il Marmo, oltre ad un corso superficiale in via Campania. 

Per trovare acque “eccellenti” bisogna dunque spostarsi a Lido Lago e a Tenuta Spineta, dove finalmente i battipagliesi troveranno acque i cui parametri sono davvero, almeno fino al momento di questo primo prelievo stagionale, privi di escherichia coli e di enterococchi intestinali; si tratta del litorale che va da Masseria Spineta fino a 150 metri a nord della foce del collettore di Campolongo, al confine con Eboli. 

La speranza degli operatori balneari e, ovviamente, dei battipagliesi, è che la stagione mantenga le premesse con soli 400 metri di costa (sui 4 mila comunali) non balneabili, e un tratto che va da 200 metri a nord di via Spineta fino a Masseria Spineta, che al momento raggiunge solo la sufficienza, ma resta praticabile. 

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