“Pompa del popolo”, pratica archiviata

[di Stefania Battista]

Pericolo scampato. Ma solo per il momento. La battaglia non è finita. A ricordarcelo il Comitato Prima Battipaglia, nato proprio per combattere un’idea ritenuta pericolosa e malsana. La confisca del terreno alla Immobiliare Cascone srl, nell’ambito dell’inchiesta “Click day” ha indotto l’Amministrazione comunale ad archiviare la pratica per la realizzazione dell’ormai tristemente famoso distributore di carburante che doveva sorgere in via Domodossola, nei pressi del Liceo Medi.

Facciamo un passo indietro. La pratica era stata avviata a ridosso di ferragosto del 2021 con la richiesta al Suap per la costruzione di un “impianto di distribuzione di carburanti liquidi e gassosi”. L’Amministrazione aveva ritenuto che quella richiesta fosse un’occasione per redigere una convenzione che, autorizzando la costruzione, obbligasse la società alla realizzazione di un’area verde con accesso da via del Centenario, in prosecuzione della villa di via Domodossola. A consentire l’allocazione in pieno centro urbano di un distributore di carburanti vi era sia una legge del 2008 che un successivo regolamento della Regione Campania adottato nel 2012.  La cosiddetta “liberalizzazione” poneva le basi per concedere l’autorizzazione, ovviamente subordinandola a tutti i pareri di legge, compresa Asl e Vigili del Fuoco. 

Mentre la pratica viaggiava, cominciava una battaglia trasversale per impedire che una pompa di carburanti sorgesse in una zona ad alta densità di traffico, abitazioni e, soprattutto, a ridosso di una scuola con circa 1500 studenti. Eppure nulla sembrava riuscire a bloccare quella costruzione. Finché la Cascone srl, coinvolta in una indagine della Guardia di Finanza, non si è vista sequestrare il terreno su cui l’impianto sarebbe dovuto sorgere dalla Magistratura. Ma i sequestri, si sa, possono sempre essere revocati. 

Proprio per questo motivo la battaglia non si è fermata. Prima Battipaglia è scesa di nuovo in campo. E ha chiamato a sostenerla tutte le forze politiche e sociali cittadine.

«Il nostro è un appello rivolto a tutti – spiega Francesco Anzalone per conto del Comitato – Hanno già aderito il Pd, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Movimento 5 stelle e Civica Mente. Noi abbiamo proposto l’adozione di un regolamento che delocalizzi i distributori di carburante fuori città e dia poi vita alla possibilità di realizzare davvero il parco fluviale del Tusciano. Il secondo step sarà una raccolta firme per sostenere la nostra proposta. Cercheremo di coinvolgere anche le parrocchie. Il pericolo è dietro l’angolo perché, nonostante l’archiviazione del procedimento, la delibera sulla convenzione non è stata revocata».

Ma un regolamento comunale potrebbe non essere sufficiente. Giacché le leggi esistenti, sia quella nazionale, la 133 del 2008, che il successivo regolamento regionale del 2012, liberalizzano le concessioni. A chiarirlo è Maurizio Mirra di Civica Mente: «Occorre un atto di pianificazione territoriale che escluda determinate zone da insediamenti come i distributori di carburante delocalizzandoli fuori dai centri urbani. Altrimenti il pericolo è appena dietro l’angolo. Sosterremo la battaglia di Prima Battipaglia, ma dovremo andare oltre».

Aprire il famoso cassetto dove ormai da anni giace il Puc? Che possa farlo l’Amministrazione in carica, con le attuali fibrillazioni politiche appare difficile. Ma la risposta all’appello di Prima Battipaglia è forte e ha valicato molti steccati ideologici e di partito. Che approdi in Consiglio comunale e ottenga perlomeno la revoca della convenzione sembra possibile. Soprattutto se a sostenerla ci saranno le firme dei cittadini.

Nella foto: l’area che doveva ospitare il distributore di carburante in via Domodossola

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