Il club degli scrutatori
[di Romano Carabotta]

A tanti sarà capitato, almeno una volta, di leggere l’avviso comunale rivolto ai cittadini maggiorenni, nel quale si rende nota la possibilità di iscriversi all’Albo degli scrutatori, l’elenco ufficiale per selezionare coloro che dovranno svolgere tale ufficio nelle diverse tornate elettorali o referendarie, nazionali o locali. Su questo tema, la protesta ricorrente è che, alla fine, a fare gli scrutatori siano sempre gli stessi.
Al contrario di quanto qualcuno potrebbe pensare, gli scrutatori non vengono sorteggiati ma nominati direttamente. A prevederlo è la Legge n. 95 del 1989, che all’articolo 6 stabilisce che è la Commissione elettorale comunale a procedere alla nomina, con l’unica condizione dell’unanimità. A Battipaglia la Commissione elettorale è formata da due consiglieri di maggioranza (Gianluigi Farina e Francesco Marino) e uno di opposizione (Gaetano Marino).
È anche vero, però, che la legge non vieta affatto di procedere al sorteggio tra gli iscritti all’Albo, infatti sono tanti i Comuni in cui si adotta questo metodo; e certamente la stessa legge non impedisce di fissare quantomeno dei criteri per procedere alla nomina. Altrimenti, il rischio che possano essere nominati sempre gli stessi è concreto.
Un esempio virtuoso di procedura trasparente è quello del Comune di Monopoli, nel barese. Innanzitutto, i criteri per la selezione degli scrutatori sono indicati sul sito istituzionale del Comune, garantendo così la massima trasparenza e chiarezza. In secondo luogo, si tratta di un sistema decisamente equo: al termine della presentazione delle domande di iscrizione all’Albo, viene redatto un elenco in base al punteggio ottenuto, con la ripartizione degli aspiranti scrutatori in tre fasce. I punti vengono assegnati a ciascun iscritto in base a diversi indicatori: occupazione (da 0 punti per chi ha un impiego a 25 per studenti e disoccupati); dichiarazione Isee (0 per chi ha un reddito superiore ai 30.001 euro, 25 per coloro che possiedono un reddito inferiore ai 5.000 euro); frequenza con cui si è già svolto l’ufficio di scrutatore (a chi non ha svolto il ruolo di scrutatore nella tornata elettorale dell’anno 2024 saranno attribuiti ulteriori 5 punti).
Siamo certi che i tre membri della Commissione elettorale battipagliese svolgano la selezione secondo oggettivi e coscienziosi criteri di equità e trasparenza, e che l’impressione che a fare gli scrutatori siano sempre gli stessi sia soltanto una suggestione collettiva. È altresì vero che adottare nella nostra città un sistema di selezione con criteri oggettivi, come quello in uso a Monopoli, fugherebbe i dubbi anche dei malpensanti. Buon voto e buono scrutinio a tutti.
31 maggio 2025 – © riproduzione riservata


