Una bretella che divide

[di Stefania Battista]

Trentacinque chilometri di strada, tredici comuni coinvolti per un bacino di utenza, secondo l’Anas, di 350 mila persone. Un miliardo e mezzo di costo. Sono questi i numeri della strada di collegamento veloce autostrada A2-Agropoli. La strada che, secondo le intenzioni, dovrebbe eliminare il congestionamento della vecchia strada statale 18 e consentire di raggiungere più rapidamente i comuni cilentani. La strada verrà classificata come extraurbana principale (categoria tipo B) e prevederà un intervallo di velocità di progetto fra 70 e 120 km/h, avrà due carreggiate con due corsie per senso di marcia, con una larghezza complessiva di 22 metri. L’ultimo tratto che prevede l’adeguamento della strada esistente è invece a singola carreggiata classificata come strada extraurbana secondaria (categoria tipo C) con una larghezza di 10,50 metri.

Si è aperto da poco il dibattito pubblico sull’opera con un primo incontro tenutosi proprio nel comune di Agropoli. Se da un lato vi sono schierati tutti i sindaci del Cilento, capitanati da Franco Alfieri, presidente della Provincia di Salerno, nonché primo cittadino proprio di Agropoli, che già nei mesi scorsi si sono espressi a favore dell’opera, nella Piana del Sele si sono levate due voci “dissidenti”, quelle dei sindaci di Battipaglia ed Eboli. Nessuno dei due contrario all’opera in sé, ma al tracciato proposto, che non solo escluderebbe la Piana del Sele, dove non sono previsti né ingressi né uscite, ma inciderebbe fortemente su numerosi terreni agricoli e aziende della zona. Al dissenso dei sindaci si aggiunge quello degli agricoltori che temono non solo l’enorme quantità di espropri anche di aziende importanti e altamente produttive, ma pure conseguenze nefaste per il pericolo di inondazioni data la vicinanza con il corso del Sele. 

«Siamo molto preoccupati – afferma Antonio Costantino, presidente di Confagricoltura Salerno – le strade occorrono, ma erodere altro terreno agricolo ci troverà in netta contrapposizione. Bisogna pensare a tracciati alternativi».

«Noi riteniamo che prima di pensare ad infrastrutture nuove e di notevole impatto – ha affermato Cecilia Francese, sindaca di Battipaglia – sia necessario ripensare la rete di mobilità già esistente, a partire dalla strada Aversana che consideriamo strategica per il territorio di Battipaglia, poi alla sistemazione e potenziamento delle strade provinciali che scendono anche sulla nostra costa per decongestionare la statale 18». 

Una posizione in linea con quella del primo cittadino di Eboli, Mario Conte: «Non siamo contrari all’opera in sé, perché convinti che il problema della mobilità a sud di Salerno vada risolto. Ma siamo assolutamente contrari a un tracciato che non poterà benefici al nostro territorio, bensì danni ingenti alla vera ricchezza della Piana del Sele, l’agricoltura. Solo a Eboli rischiano l’esproprio 147 aziende agricole. Una enormità. Un danno incalcolabile. Senza contare quello ambientale. Perché non potenziare l’Aversana che già esiste e che risolverebbe il problema?». 

Le alternative proposte da Anas, invece, che poco si discostano l’una dall’altra, incidono tutte sul territorio della Piana e non prevedono neppure che da Battipaglia o da Eboli si possa imboccare la nuova arteria o decidere di uscire in uno dei due comuni. Insomma al danno si aggiungerebbe la beffa.

22 aprile 2023 – © riproduzione riservata

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