La Regione svuoterà i siti di stoccaggio

[di Carmine Landi]

Rifiuti solidi urbani indifferenziati. È la prima notizia ch’emerge dal progetto esecutivo per lo svuotamento dei siti di stoccaggio “provvisori” – li chiamarono davvero così – di Castelluccio e Buccoli. Non c’è traccia di materiali tossici nello sversatoio sulla collina di Battipaglia: lo sottoscrive il laboratorio d’analisi che ha finalmente sondato il pattume stipato nell’invaso esteso per 12.800 metri quadri, che non va confuso con la mastodontica discarica ex Ismar, putrida e fetida piaga che lacera i clivi alle porte della Piana del Sele, estendendosi fino a Grataglie di Eboli. «Sono rifiuti urbani indifferenziati prodotti dai cittadini di Battipaglia», parole di Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Giunta regionale della Campania, protagonista di “Svuota e rinasce”. Questa l’ambiziosa denominazione scelta per la serata di presentazione del progetto esecutivo, redatto dai professionisti della cordata (capeggiata dalla Hypro di Roma e composta da 3i Progetti di Pontecagnano Faiano, Cga di Potenza, Astra Engineering di Lecce e Curti Rosalbino di Cosenza) aggiudicataria del maxi-appalto da 899 mila euro per la pianificazione degli interventi di messa in sicurezza di 11 siti di stoccaggio disseminati in ogni angolo della Campania (tutt’altro che) felix. 

Le attività di svuotamento – ben altra cosa dalla bonifica – dei siti di Buccoli e Castelluccio sono quasi cantierizzabili. “Quasi” perché, prima d’incassare il definitivo via libera, il progetto dovrà passare al vaglio della Conferenza dei servizi presieduta dagli uffici regionali, alla quale prenderanno parte tutti gli enti coinvolti, in primis il Comune di Battipaglia. La linea, però, è tracciata. È stata delineata dagli uomini della Hypro, che hanno beneficiato pure della disponibilità di massima dei tecnici dell’Ente d’Ambito dei rifiuti (presidente Giovanni Coscia, direttore generale Bruno Di Nesta) e della partecipata EcoAmbiente (presidente Vincenzo Petrosino, il tecnico incaricato è Maurizio Buccella), perché i rifiuti solidi urbani indifferenziati rimossi da Castelluccio e Buccoli, alla fine, saranno trattati all’ex Stir di Battipaglia e poi smaltiti altrove. Se all’Ufficio flussi di Palazzo Santa Lucia riusciranno a reperire uno “spazietto”, le ecoballe prodotte al Tmb prenderanno la via dell’inceneritore d’Acerra. Ipotesi marginale, allo stato: il primo preventivo redatto dall’Eda e dalla EcoAmbiente prevede di conferire fuori regione il materiale tritovagliato che partirà dalla zona industriale di Battipaglia. Il conto è di poco più di 12,2 milioni di euro: la tariffa da riconoscere alla società pubblica è di 270 euro per ogni tonnellata. E il calcolo dei progettisti e degli uomini di EcoAmbiente è di 44 mila tonnellate: 37 mila di frazione secca tritovagliata e 13.400 di Futa, frazione umida trattata aerobicamente. Sono quei pezzetti d’organico che vengono lasciati nel sacchetto nero e che non possono essere tritovagliati. 

Quella all’ex Stir non sarà la prima lavorazione alla quale saranno sottoposti i rifiuti provenienti dai siti di stoccaggio battipagliesi. Quelli stipati sulla collina del Castelluccio saranno selezionati in loco: i progettisti hanno immaginato l’installazione d’un impianto mobile, che andrà autorizzato a valle d’una conferenza dei servizi. La cordata capeggiata dalla Hypro ha immaginato pure il percorso dei rifiuti diretti all’ex Stir: per impattare di meno sulla popolazione i camion – privati: EcoAmbiente non vuol saperne – transiteranno attraverso le cave battipagliesi, passeranno davanti al cimitero e di lì percorreranno la Statale 19 e la zona industriale. Non potranno conferire più di 500 tonnellate a settimana all’ex Stir: ci vorranno un anno e sette mesi. Per ora in cassa ci sono 18 milioni di euro: 17 per Castelluccio, 1 per Buccoli. 

Il capogruppo consiliare dem Luigi D’Acampora, che ha seguito l’iter nelle vesti di presidente della Commissione permanente Ambiente, s’immagina già un grande parco urbano al posto del sito di stoccaggio cancellato. E l’assessore comunale al ramo, Vincenzo Chiera, assicura che dal Municipio seguiteranno a monitorare le procedure per lo svuotamento dei siti.

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