Scusatemi, non c’è stato il tempo | di Antonio Amatucci

letteraAmatucciLa ciminiera in prima pagina sullo scorso numero di Nero su Bianco è emblematica, a Battipaglia i cattivi odori sono purtroppo di casa e sono difficili da debellare. Per le emissioni odorigene (cattivi odori) la normativa non fissa parametri oggettivi da non superare e ciò ne rende difficile l’accertamento: ciò che è “puzza” per me potrebbe non esserlo per il mio vicino, o viceversa. Per esse il criterio indicato dal Legislatore e dalla giurisprudenza è quello della normale tollerabilità: sono illecite quando superano la normale tollerabilità. Da ciò consegue l’impossibilità di un accertamento oggettivo, essendo la tollerabilità certamente soggettiva ed opinabile, tanto che anche l’ARPAC – da sempre sollecitata dall’Amministrazione – non è stata in grado di accertare alcunchè. Ciò nonostante stavamo affrontando il problema e gli uffici avevano anche predisposto una bozza di regolamento comunale molto stringente che, però, non mi convinceva, esorbitando dalla competenze comunali in materia. Il problema andava e va affrontato trasformando un criterio di valutazione soggettivo ed opinabile, quale la tollerabilità, in un elemento oggettivo, che non possa essere contestato ed in questa direzione ci stavamo muovendo  per adottare un sistema che in Italia, per quel che mi risulta, è in vigore solo in un paio di Comuni e che coinvolge nel controllo i cittadini, che ne diventano parte attiva. Sarebbe stata necessaria la collaborazione ed il coinvolgimento di decine di cittadini sparsi nei vari angoli del territorio, che sarebbero stati i “nostri nasi”.

Anche per tale ragione avevo predisposto (con l’aiuto dei ragazzi che collaboravano con l’assessore Mirra) il Piano di comunicazione ambientale, piano che l’Amministrazione ha voluto adottare al fine informare e rendere protagonisti i cittadini e le Associazioni su tutte le problematiche ambientali, richiedendo la loro collaborazione e il loro parere preventivo su tutte le scelte ambientali da porre in essere. Nelle mie intenzioni – emergenze permettendo – avremmo dovuto esser pronti per la fine del 2013, poi è accaduto ciò che tutti sappiamo e quindi scusatemi, non c’è stato il tempo.

In ogni caso tutto quanto fatto non è inutile. Il piano di comunicazione ambientale è adottato e potrebbe, ed anzi dovrebbe partire, istituendo quella Commissione (a cui si partecipa solo a titolo gratuito) finalizzata a dare indirizzi all’Amministrazione sulle scelte ambientali da porre in essere e quindi anche decidere i provvedimenti da adottare per  combattere le “puzze”, da chiunque provengano.

Per tale ragione nell’apprezzare l’attenzione di Legambiente e di CivicaMente sul problema, vorrei incitare le Associazioni tutte a richiedere congiuntamente l’attivazione del Piano, onde consentire ai cittadini ed alle Associazioni di essere direttamente coinvolti e protagonisti, partecipando dall’interno alle decisioni da adottare per la tutela del nostro territorio e della nostra comunità in campo ambientale e non solo, “puzze” comprese. (…) 

Sono certo, quindi, che in questo frangente le Associazioni, tutte  e congiuntamente, vorranno richiedere l’attivazione della Commissione prevista dal Piano di Comunicazione Ambientale, al fine di consentirci di essere partecipi delle ns. scelte, essendo ciò importante in quanto, per come sostenuto da un eminente economista dell’inizio dello scorso secolo, solo una buona economia consente un buon ambiente e viceversa.

31 gennaio 2014 – © riproduzione riservata

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