Le parole degli altri

[di Francesco Bonito]


La nuvola di parole del 2017 è un modo pratico per sintetizzare l’anno che volge al termine. Dentro ci abbiamo messo le parole e i nomi più ricorrenti nella cronaca battipagliese degli ultimi dodici mesi. Certamente tante le dimenticanze ma nessuna omissione voluta. Leggendole, non si può non notare che moltissime tra le parole presenti in prima pagina sono ricorrenti e potrebbero essere ricopiate da edizioni precedenti: dal 2016 andando a ritroso nel tempo, le avremmo potute ritrovare anche in tanti anni precedenti.
E questo è un pessimo segnale, vuol dire che da noi i problemi si ripropongono immutati un anno dopo l’altro, senza mai archiviare una vicenda come conclusa, una questione come risolta, un progetto come realizzato. Alla fine, drammaticamente, la nuvola di parole relativa a Battipaglia rappresenta precisamente l’elenco dei problemi irrisolti e dell’emergenze cronicizzate. Nero su Bianco pubblica questo word cloud  – come dicono gli anglosassoni – non come atto di accusa verso questa amministrazione, bensì come promemoria delle cose da fare o delle questioni sul tavolo. Perché la prima regola che un politico o un amministratore pubblico dovrebbe imparare è quella di non essere né permaloso né presuntuoso. Scrivo questo perché sempre più spesso si nota una certa insofferenza dei “vertici” verso l’opinione pubblica o verso chi informa i cittadini. Una scarsa abitudine al confronto con chi, sempre con correttezza e con argomenti (non parlo, ovviamente, solo del nostro giornale) muove delle osservazioni critiche, è sempre più il tratto saliente del ceto politico nostrano, a tutti i livelli. Ma che sbaglio ignorare le osservazioni di chi ha il diritto di esercitare una funzione critica! Che errore dividere il mondo in amici e nemici, a seconda che abbiano espresso consenso o dissenso verso una decisione!
Senza ascoltare gli altri non si cresce, così come non aiuta sentirsi sempre circondati da nemici pronti alla congiura, né conviene emarginare le voci fuori dal coro. Una cittadinanza informata e allenata alla funzione critica dovrebbe essere gradita a chi amministra, perché solo chi sa e capisce può apprezzare il duro lavoro che c’è dietro i risultati conquistati da chi governa. O mi sbaglio? Allora perché molti, a tutti i livelli, sono sempre così arrabbiati con i cronisti, con gli oppositori, con i cittadini che legittimamente protestano? Perché si fanno le liste dei buoni e dei cattivi?
Chi si lamenta, chi protesta, chi dà dei suggerimenti, dimostra interesse, invita a cambiare le cose, crede gli amministratori capaci di incidere sui problemi di Battipaglia; non si disperda questo patrimonio di idee e di passione civica. Perché ascoltare le parole degli altri non solo non è pericoloso, ma spesso è utile e vantaggioso.
Auguri, a tutti, di star bene e di provare ogni giorno a essere persone migliori.

21 dicembre 2017 – © Riproduzione riservata
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