Liceo Medi, a scuola di legalità


Nell’ambito delle 150 iniziative organizzate dall’associazione Libera Campania in preparazione alla 22esima Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che quest’anno prende il nome di Terra – solchi di verità e giustizia, il 19 marzo scorso, a partire dalle 10 e trenta, si è svolta presso l’auditorium del Liceo scientifico Medi di Battipaglia una tavola rotonda dedicata alle tematiche della legalità e della giustizia in memoria di don Giuseppe Diana, l’eroico sacerdote, martire della legalità, freddato dalla camorra il 19 marzo del 1994. Quest’anno ricorre il 24esimo anniversario della morte.
Alla tavola rotonda hanno partecipato, oltre alla dirigente scolastica Silvana Rocco, che ha fatto gli onori di casa, la sindaca di Battipaglia Cecilia Francese, il maggiore dell’Arma dei Carabinieri Erich Fasolino, Adolfo Ricci, che è un attivista del Presidio di Libera di Battipaglia, Angela Arena Lampasona, moglie del carabiniere Fortunato Arena, ucciso a soli 23 anni, insieme al collega Claudio Pezzuto, il 12 febbraio del 1992, a Faiano da due killer della camorra. Alla memoria dei due carabinieri Arena e Pezzuto è intitolato il presidio di Libera di Battipaglia. Ultimo a parlare, ma vero protagonista della manifestazione, è stato don Luigi Merola, il parroco napoletano che dal 2000, quando gli fu assegnata la parrocchia di San Giorgio nel quartiere di Forcella a Napoli, ha ingaggiato una lunga lotta contro il crimine organizzato, opponendosi con coraggio ai boss locali e dando vita nel 2007 ad una fondazione La Voce de’ creature, che tutela gli adolescenti dei quartieri dove sono più forti la presenza e la pressione della camorra.
Questi giovani potrebbero facilmente diventare manovalanza criminale senza l’impegno della fondazione, che offre loro la possibilità di seguire corsi pomeridiani per il recupero scolastico e corsi musicali, di praticare attività sportive e teatrali e tanto altro. Don Luigi, scendendo dal palco e mescolandosi tra gli studenti delle classi terze, ha saputo rivolgere loro parole semplici e dirette. È necessario essere “giocatori della legalità” e non semplicemente “tifosi”, ha sostenuto don Luigi che non ha mancato di stupire e stimolare i giovani con il suo carisma e la forte simpatia. In definitiva, con gli interventi interessanti degli altri partecipanti al dibattito e le parole di don Luigi Merola, i giovani presenti non si sono sentiti soli e disorientati di fronte alla grave minaccia che ancora esercita la malavita organizzata nel nostro territorio, ma hanno provato entusiasmo, voglia di fare, desiderio di rendersi protagonisti di una lotta che può essere combattuta solo con le armi della conoscenza, della memoria e dell’impegno quotidiano.

classe 5aD, liceo scientifico Medi

23 marzo 2018 – © Riproduzione riservata
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