Metà dell’opera

[di Francesco Bonito]

Municipio1944

Lo scorso numero era in tipografia quando venivano rese note le cosiddette “motivazioni” del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Battipaglia. Parlo della relazione del prefetto Pantalone e della proposta di scioglimento firmata dal ministro Alfano, entrambe allegate al decreto del Presidente della Repubblica. Abbiamo quindi solo ora l’opportunità di riportare la notizia e di commentarla.

Provando a rendere un’informazione corretta ed equilibrata, abbiamo deciso di limitarci a pubblicare un estratto della lunga relazione di Alfano (a pagina 3) in modo che ogni lettore possa farsi un’idea di quanto emerso durante le indagini della commissione d’accesso agli atti, senza essere influenzato da rendiconti parziali e da commenti soggettivi. Si tratta di una sintesi fedele, parola per parola, con dei tagli dovuti a esigenze di impaginazione. Restituisce il quadro complessivo, lo scenario descritto dagli “inquirenti”, senza indugiare su fatti specifici e sui protagonisti.

Una descrizione più approfondita e particolareggiata la potete leggere nella relazione del Prefetto di Salerno, nella quale vengono descritti anche i fatti e i personaggi (la cui identità è ovviamente celata da omissis). Questa relazione è pubblicata integralmente sul nostro sito (www.nerosubianco.eu)
nella home page.

I lettori hanno quindi la possibilità di informarsi e di farsi una propria opinione sulla vicenda; oppure possono decidere di ignorarla.

Mi astengo da ogni commento anche se ritengo doveroso fare una considerazione. Premesso che nessuno degli “omissis” è stato nemmeno ancora rinviato a giudizio e perciò non può essere ritenuto responsabile di alcunché, ricordato che l’albero genealogico non può da solo rappresentare una prova di reato, appare comunque evidente che quello descritto dalla commissione è un Comune degradato, condotto con la spregiudicata volontà di piegare la cosa pubblica a vantaggio personale di pochi. Un sistema nel quale tutto appare formalmente in regola ma spesso è sostanzialmente irregolare o illegale, un luogo dove si mischiano pericolosamente gli interessi illeciti di alcuni con l’abuso di potere di altri. Se risulteranno fondate le accuse, resta da capire chi erano i burattini e chi i burattinai, chi era corrotto e chi colluso.  Così come mi preoccupano i minimizzatori, quelli che dicono che finirà tutto in una bolla di sapone, che delegittimano i commissari dicendo che sono un danno per la città o che accusano di moralismo chi ha ancora un briciolo di senso etico. Se cominciamo a pensare così, a Battipaglia la camorra ha fatto già metà dell’opera.

15 maggio 2014 – © Riproduzione riservata

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