Il Sant’Anna, tra passato e futuro

[di Andrea Laganà]

Non è un semplice muro che va giù, ma molto, molto di più. Per chi vive di calcio, racconta il calcio, non è solo un semplice muro abbattuto, ma la storia di un percorso iniziato settantaquattro anni fa che va giù per sempre. Ogni mattone porta dentro di sé avvenimenti, storie, racconti, aneddoti di una Battipaglia che ha imperniato la sua crescita economica e sociale nello sport. 

Andiamo indietro nel tempo di quasi un secolo: il primo campo sportivo fu in piazza XXVIII ottobre (diventerà piazza Amendola, nel Secondo dopoguerra); nel 1933 fu inaugurato il glorioso “Littorio”, realizzato alle spalle della scuola elementare De Amicis. Bisognerà aspettare il 13 novembre 1949, giorno dell’inaugurazione (amichevole contro il Mergellina, formazione che militava nel campionato di II divisione) per vedere 22 calciatori giocare allo stadio Sant’Anna, nei pressi di via Olevano, ai piedi della collina della Castelluccia. Il primo campionato al Sant’Anna iniziò senza nemmeno le tribune né la recinzione esterna, ma solo con le due porte e le linee bianche che delimitavano il campo da gioco, nulla più. 

Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti e su quel rettangolo di gioco si sono alternate vittorie (poche) e sconfitte (tante). Sfogliando il libro che ogni tifoso della Battipagliese dovrebbe avere sul proprio comodino (I bianconeri di Battipaglia di Paolo De Vita), si capisce anche cosa volesse dire in quegli anni avere un campo da gioco come il Sant’Anna. Era difficile, se non impossibile, per chiunque “espugnarlo”. Durò addirittura 5 anni, 9 mesi e 5 giorni l’imbattibilità delle zebrette (82 partite, 73 vittorie e 9 pareggi). Numeri pazzeschi.

I tumulti del 1969, con Battipaglia attraversata da una grossa crisi economica, riverberarono gli effetti anche sul calcio e il Sant’Anna rimediò squalifiche in tre occasioni: la prima contro la Maddalonese, quando l’arbitro fu costretto ad abbandonare il campo scortato dalla polizia, dopo non aver concesso un gol ai padroni di casa nel finale di gara; la seconda contro il Terzigno, con una tentata invasione di campo da parte dei tifosi sempre per un rigore non concesso; e infine, a causa del clima di intimidazione che caratterizzò il match successivo con il Sorrento. 

È bello sottolineare come anche la radio affiancò le sorti della squadra della propria città, impossibile non ricordare con orgoglio la prima radiocronaca trasmessa dagli spalti dello stadio Sant’Anna, il 30 maggio 1976. La gara in questione era Battipagliese – Giffonese (terminata 6 a 0 per le zebrette), ai microfoni di Radio Castelluccio fu la voce di Renato Di Lascio a diffondere nell’etere le gesta dei bianconeri, grazie al supporto immancabile dei tecnici Tonino Francese e Rino Francia. 

I muri del Sant’Anna, proprio quelli che in questi giorni vengono demoliti, hanno “ospitato” incitamenti memorabili. Parliamo della stagione di Interregionale 1984-85 quando nelle file bianconere militava il formidabile stopper Di Dio che entrò subito nei cuori degli sportivi battipagliesi; i tifosi bianconeri gli dedicarono un murales all’esterno dello stadio con su scritto: “Dio li fa e Di Dio li distrugge”. 

L’avvento della famiglia Pastena, la vittoria dello spareggio di Castellammare contro la Sarnese, trasferirono le sorti della prima squadra di calcio cittadina nel più moderno e capiente stadio Luigi Pastena, declassando il Sant’Anna. Passarono 22 anni prima che il vecchio stadio di via Gonzaga poté riabbracciare la Battipagliese e lo fece in modo memorabile: trascinandola alla vittoria del campionato di Eccellenza 2009-2010 con Carmine Pagano alla guida della società e Pasquale Santosuosso in panchina. L’idillio tra la Battipagliese e il Sant’Anna durò un anno solo, perché in serie D la Battipagliese fu costretta a ritornare a giocare al Pastena. 

Questa lunga storia d’amore tra la Battipagliese e il Sant’Anna arriva fino ai giorni nostri, a quelli della rinascita, della vittoria del campionato di Seconda categoria, alle sofferenze della Prima, fino a quel muro abbattuto qualche settimana fa. La nostalgia del tempo che fu lascia spazio alla bellezza del progetto del nuovo Sant’Anna. Spogliatoi moderni, luci al led, erba sintetica, tribuna coperta: tutto nel giro di 18 mesi. Sarà bello, forse bellissimo; ma lasciateci pensare agli anni della nostra giovinezza, quando si ritornava dal campo con i vestiti impolverati e gli occhi rossi. Il futuro sarà fantastico, ma anche il passato è indimenticabile.

Nelle foto: 13 novembre 1949, inaugurazione dello stadio Sant’Anna; lo stadio Sant’Anna oggi

21 ottobre 2023 – © riproduzione riservata

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