Duemila anni di storia sotto i piedi

[di Eliana Ferraioli – archeologa]

Spesso si pensa a Battipaglia come una città relativamente giovane, priva di un passato particolarmente rilevante da ricordare; eppure il suo territorio non finisce di stupire, restituendoci numerose evidenze archeologiche, rinvenute nel corso degli anni, già a partire dai primi decenni del secolo scorso, attraverso diverse scoperte fortuite. L’ultima in ordine di tempo è quella effettuata tre settimane fa in via Belvedere, nel pieno centro urbano, durante i lavori del Consorzio ASIS per la rifunzionalizzazione della rete idrica. Durante lo scavo è stata riportata alla luce una porzione di necropoli risalente all’epoca romana di notevole interesse archeologico, che molto probabilmente doveva estendersi anche al di sotto della Strada Statale 18 e dell’adiacente stazione di rifornimento carburanti.

All’interno dello spazio funerario è stato rinvenuto un sarcofago in marmo con coperchio, di raffinata manifattura, databile presumibilmente al III secolo d.C., decorato con scanalature disposte simmetricamente ai lati di un tondo centrale con sottostante campo rettangolare che, generalmente, erano destinati a ospitare un ritratto del defunto e un’iscrizione dedicatoria, entrambi assenti in questo caso. Sul sarcofago sono stati rilevati segni di scalpellatura che farebbero pensare a un probabile riutilizzo del monumento funerario. Oltre al sarcofago e a un’urna cineraria, sono state individuate altre sepolture, realizzate con tegole, i cui corredi sembrano essere costituiti da frammenti di oggetti in bronzo.

Un’importante necropoli, dunque, con recinti e monumenti funerari disposti presumibilmente lungo un asse viario antico di grande rilevanza storico-archeologica, la quale, sebbene non sia possibile apprezzarne la sua completa estensione (l’intero contesto di rinvenimento è stato pesantemente danneggiato dalla messa in opera di precedenti sottoservizi e numerose infrastrutture) permette di formulare numerose riflessioni non solo sulla eventuale presenza di un abitato ben strutturato che doveva afferire a questa necropoli, ma anche sull’importanza che esso doveva rivestire nell’area circostante. Il ritrovamento apre nuove prospettive di ricerca per approfondire la conoscenza di questo territorio e della sua effettiva organizzazione in epoca antica.

Questa scoperta, insieme con le altre precedenti, rappresenta un ulteriore tassello fondamentale per ricostruire la storia di Battipaglia, molto prima della fondazione del Comune autonomo (avvenuta nel 1929) e, in particolar modo, in epoca romana, quando questo territorio, interessato da fenomeni di occupazione antropica già in età pre-protostorica (le prime tracce dell’occupazione umana sono state rinvenute in località Castelluccia dove è stato messo in luce un sito pluristratificato, frequentato a partire dal Neolitico finale, cioè dalla seconda metà del IV millennio a.C., fino al Bronzo Recente, nel XIII secolo a.C., e Finale, nel XII-X secolo a.C.), sembra aver rivestito un ruolo molto importante all’interno della fertile Piana del Sele, grazie soprattutto alla sua posizione strategica. All’età tardo imperiale, infatti, risalgono non solo una necropoli rinvenuta in località Santa Lucia, ma anche almeno tre ville rustiche, individuate lungo il tratto costiero tra il Tusciano e il Sele.

Attraverso queste preziose testimonianze, si può contribuire alla conoscenza della propria storia, delle proprie radici e del proprio territorio ricco di potenzialità culturalmente rilevanti. Ma come si può valorizzare il patrimonio artistico, culturale e ambientale del territorio di Battipaglia, dandole una sua identità storica? E, soprattutto: siamo davvero pronti a dare voce a questo passato?

Nella foto: la porzione di necropoli del III secolo d.C. venuta alla luce in via Belvedere (Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino)

21 ottobre 2023 – © riproduzione riservata

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