Visconti: «La città è ferma, senza Puc tutti danneggiati»

[di Francesco Bonito]

Ha conteso la fascia tricolore a Cecilia Francese nel ballottaggio del 2021; siede nel parlamento cittadino nei banchi dell’opposizione; dal 2018 è il presidente del Consorzio sovracomunale Asi. Oggi parliamo del presente e del futuro di Battipaglia con Antonio Visconti.

Nelle ultime settimane lei ha parlato spesso di urbanistica, in particolare del tanto atteso Puc. Ribadendo che il nuovo Piano urbanistico comunale poteva e doveva essere un volano di sviluppo per la nostra città. In che modo?
«Ho incontrato e discusso con alcuni professionisti che lavorano per la società incaricata di redigere il Puc: secondo loro, per storia e conformazione, il recupero urbanistico di Battipaglia può avvenire o, per meglio dire, sarebbe potuto avvenire, principalmente  attraverso il recupero dei contenitori industriali dismessi presenti nel tessuto urbano che, se debitamente restituiti ad altre funzioni (sport, tempo libero, attività commerciali, servizi), avrebbero consentito un recupero di vivibilità e di spazi di socialità. Una ghiotta opportunità per le imprese private ma, soprattutto, un volano per l’occupazione. In tre parole: impresa, lavoro e benessere per la nostra comunità».

E invece?
«L’aver rilasciato una serie di permessi, i cosiddetti 7-bis, che prevedono il recupero di questi spazi in termini di edilizia residenziale, rappresenta una attività imprenditorialmente “basica”, con un conseguente impoverimento per la città, che vede erodersi i pochi spazi di riqualificazione e recupero. Accanto a ciò, altrettanto grave risulta essere la situazione che ha visto intervenire anche la magistratura, riguardo i “famosi” palazzi di 7 o 8 piani spuntati dal nulla in pieno centro». 

Che responsabilità ha l’amministrazione comunale rispetto agli eventuali abusi? E cosa potrebbe fare… Non è troppo tardi ora?
«Per i 7-bis “altissimi”, oltre che per tutti gli altri interventi in corso (vedi distributore di carburante nei pressi del Liceo Medi), al fine di dare un segnale ai cittadini e agli organi inquirenti, l’amministrazione dovrebbe immediatamente far decorrere le cosiddette norme di salvaguardia, mettendo in sicurezza la città e i cittadini, procedendo a un velocissimo iter di approvazione del Piano urbanistico comunale. Ricordo che proprio sul punto ci furono le dimissioni prima dell’assessore Bruno, poi del tecnico esperto Gianpaolo Lambiase. Per non citare quanto accaduto sulla Strada Statale 18. Nuove attività, sorte senza i requisiti di standard minimi, hanno compromesso in maniera irreversibile la circolazione in una delle arterie strategiche della nostra regione. Un danno irreversibile a tutta la comunità!».

Il problema di Battipaglia è quindi la mancata approvazione del Puc?
«Non l’unico! L’azione amministrativa è carente e insoddisfacente su quasi tutti gli obiettivi. Mi limito a citarne alcuni: il mancato avvio del piano di ripascimento delle cave sul territorio comunale, per esempio. Guardando la collina battipagliese, sembra di vedere un paesaggio lunare. Persa la vegetazione, persa la tutela idrogeologica, persi i connessi benefici climatici. Cosa è stato fatto in tal senso? Esiste un piano di dismissione e ripascimento? Per non parlare della mancata riqualificazione del Tabacchificio, dell’ex scuola De Amicis, entrambi simboli di Battipaglia. Al momento l’amministrazione non ha neanche commissionato un progetto per la rifunzionalizzazione e la candidatura a ipotetici bandi. Imbarazzante, poi, l’assenza di iniziative sulla fascia costiera. La litoranea è in una condizione di degrado, addirittura peggiore a quello di 8 anni fa. L’amministrazione, che aderisce al progetto Master plan costa sud Salerno, non ha avviato alcuna attività che rientri in questa programmazione o ne predisponga l’attuazione».

Consigliere Visconti, mi scusi, qualcuno potrebbe dirle: lei siede in Consiglio comunale, cos’ha fatto in questi anni? Ha guardato altrove?
«La domanda è insidiosa, ma non voglio nascondermi, né trovare alibi. Una volta capito che tutte le nostre proposte (dell’opposizione, ndr) non erano nemmeno prese in considerazione e venivano bocciate a prescindere, ho cercato di adoperarmi per Battipaglia dal mio ruolo di presidente del Consorzio Asi. Potrei dirle tutto quello che ho realizzato per Battipaglia negli ultimi 3 anni. Quanto tempo ha?».

Non molto, siamo quasi alla fine dell’intervista.
«Allora sarò sintetico. Citerò rapidamente le principali iniziative intraprese dall’Asi. Fatti, non chiacchiere, che contribuiranno allo sviluppo economico della nostra città. Sulla zona industriale abbiamo installato e sono già funzionanti 70 telecamere, oltre a diverse centraline di rilevazione ambientale. È in corso la riqualificazione dell’impianto di depurazione industriale acque reflue di Battipaglia, con due interventi finanziati dalla Regione Campania con 11 milioni di euro, per la messa in sicurezza e rifunzionalizzazione dell’importante impianto di depurazione industriale che tratta i reflui anche delle aree industriali di Buccino, Oliveto, Contursi e Palomonte. 

Abbiamo risolto l’annosa questione dell’Interporto con l’assegnazione di lotti a industrie del comparto agroalimentare e l’insediamento di attività operanti nella catena del freddo per l’agroindustria. Parliamo di circa 250 futuri posti di lavoro! Stiamo migliorando la viabilità nella zona industriale…».

Visconti, si fermi qui. Non siamo ancora in campagna elettorale(lo interrompo, sorridendo).

«Capisco».
Il presidente dell’Asi ci rimane un po’ male. Non raccoglie la provocazione, saluta con cordialità e promette di “tornare”. Non è chiaro se in redazione o in lizza alle prossime elezioni. 

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