Villa Maria, rischiano dipendenti e ospiti

[di Stefania Battista]

Il 15 aprile si conoscerà probabilmente il destino dei 18 dipendenti della casa albergo Villa Maria. È la data in cui scade, infatti, la procedura di licenziamento collettivo. Ma il sindacato – la Ugl – spera di poter ottenere l’applicazione della clausola sociale, cioè la salvaguardia dei lavoratori che dovrebbero passare in toto al nuovo gestore. Intanto il comune di Battipaglia, che ha attivato lo “sfratto” alla Rti formata dalla coop Don Uva e dalla 3S, ha ben poche speranze di recuperare gli oltre 108 mila euro di canoni arretrati. Proprio per questo il direttore della residenza per anziani, gestione don Uva, Vittorio Basentini, ha attivato il licenziamento. «Visto il perdurare dello stato di crisi». 

I problemi erano iniziati diversi anni fa e si erano aggravati durante la pandemia. Con 29 posti residenziali a disposizione per gli anziani, più gli altri per il centro sociale, secondo Basentini non si riusciva a sostenere il canone concordato col comune. La gestione era stata affidata dopo una lunga e complicata gara di appalto per ben 27 anni. Ma le due coop avevano dovuto affrontare anche i lavori di ristrutturazione, senza però poter usufruire di tutta la struttura. Al secondo piano c’era ancora il centro Alzheimer gestito dall’Aima. Poi sfrattato anch’esso a causa della mancanza di un ascensore. Intanto la necessità di spazi ulteriori a causa del distanziamento imposto dal covid aveva indotto il comune ad ampliare gli spazi a disposizione della casa albergo. Non erano però aumentati gli ospiti. Né si potevano rivedere le rette mensili. Il debito della coop, nonostante i tentativi di un rientro rateale, era lievitato col passare del tempo. Ed ora che gli anziani del centro potrebbero occupare anche il secondo piano, giacché l’Aima vi ha rinunciato del tutto, è giunta la risoluzione del contratto per morosità. L’amministrazione comunale ha deciso intanto di ricorrere ad un affidamento temporaneo adottando due misure per renderlo più appetibile: retta aumentata a 1500 euro e 3 posti in più. Nessuno dubita che gli anziani attualmente presenti possano restarvi. Chi sarà a prendersene cura, invece, ancora non si sa. 

8 aprile 2023 – © riproduzione riservata

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