Università: cresce l’offerta a Medicina

Con decreto ministeriale il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca ha attivato sette nuove scuole di specializzazione universitaria di area sanitaria all’Ateneo salernitano. Le aree tematiche sono: Ematologia; Chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica; Urologia; Psichiatria; Neuropsichiatria infantile; Nefrologia;  Malattie dell’apparato cardiovascolare. Si è arrivati a realizzare questo progetto a partire dall’anno 2007 grazie al contributo del precedente Rettore Raimondo Pasquino. L’offerta formativa si esplica nel corso di laurea in Medicina e Chirurgia con un ciclo unico in sei anni, e nei corsi di laurea  per le Professioni Sanitarie in tre anni e che sono abilitanti (infermieristica e infermieristica pediatrica, ostetricia, tecnico di radiologia medica).
Il rapporto tra l’azienda ospedaliera e l’università salernitana rappresenta l’unica esperienza regionale in cui la prima è integrata alla seconda e, nel caso specifico, si fa riferimento ai vecchi ospedali riuniti San Giovanni e Ruggi D’Aragona presso cui si realizza l’attività didattica e di ricerca  assistenziale del corso di laurea in Medicina e Chirurgia. Inoltre dal 2007 il plesso di Baronissi è stato completamente dedicato alla suddetta facoltà, in quanto fino al terzo anno si svolge la didattica pre-clinica  per poi, nel biennio successivo, orientare gli studenti ai reparti ospedalieri con un medico docente dedicato.
I test d’ingresso  per essere ammessi al corso di laurea di area sanitaria sono regolati dalla normativa ministeriale 264 del 1999 che prevede l’erogazione degli stessi in maniera univoca su tutto il territorio nazionale nella medesima data. A produrre i test (chimica, biologia e matematica) per conto del ministero  è il CINECA che poi li consegna ai responsabili del procedimento. Addirittura nell’Ateneo salernitano è prevista una stanza blindata con chiave dotata di codice, questo per garantire la massima sicurezza e segretezza nonché correttezza delle prove. I posti disponibili sono stabiliti dal Ministero sulla base di uno studio di programmazione triennale regionale che tiene conto della domanda di medici sul territorio.

19 giugno 2015 – © Riproduzione riservata

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