Una sana alimentazione

Il tema dell’Expo di Milano è: Nutrire il pianeta, energia per la vita. Ogni specie vivente per sopravvivere deve potersi alimentare. La specie umana è la specie animale che ha avuto il sopravvento su tutte le altre e sta modificando in maniera sostanziale gli equilibri naturali del pianeta. Se vogliamo continuare a sopravvivere dobbiamo necessariamente utilizzare in maniera intelligente ed equa le risorse della Terra, soprattutto quelle alimentari. Cosa che fino ad oggi non abbiamo fatto. Basta pensare alla contraddizione che è sotto gli occhi di tutti: un miliardo di persone obese nel mondo, quasi altrettante che soffrono e muoiono di fame. La produzione mondiale di cibo è 1,6 volte il fabbisogno reale; siamo circa sette miliardi e produciamo cibo per dodici. Nei Paesi poveri i bambini soffrono la fame e nei Paesi occidentali il 30-40% dei bambini è obeso. È evidente che qualcosa non sta funzionando: c’è chi non riesce a mangiare e chi mangia molto e si nutre male perché i bambini occidentali anche se obesi presentano spesso anemia da carenza di ferro e rachitismo per carenza di vitamina D. Un quadro sconfortante che mostra una distorsione forte tra produzione e consumo di cibo e mette al centro del dibattito mondiale il problema della distribuzione della ricchezza e dell’equità sociale.

Il progetto Sfida Fame Zero, lanciato nel 2012 dal Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon, e che sarà presentato all’Expo Milano 2015, si prefigge cinque obiettivi tra i quali: zero bambini con deficit di sviluppo sotto i due anni; 100% di accesso a cibo adeguato, sempre; zero perdite o sprechi di cibo. Questo progetto vuole dimostrare che è possibile porre fine alla fame nel mondo nell’arco della nostra esistenza e che questo obiettivo si può raggiungere solo lavorando tutti insieme in quanto ognuno può e deve essere parte della soluzione. Non è solo un problema di politiche mondiali ma soprattutto di stili di vita adottati quotidianamente da ciascuno di noi.

In Italia, ed in particolare nella nostra regione Campania, rimangono elevati i livelli di eccesso ponderale, ponendo il nostro Paese ai primi posti in Europa per sovrappeso e obesità infantile. Dati che emergono dal sistema di sorveglianza promosso dal ministero della Salute/Ccm (Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie) “Okkio alla Salute” e presentati a Roma presso l’auditorium ‘Biagio D’Alba’ del Ministero a inizio anno.
Per quanto riguarda le abitudini alimentari che possono favorire un aumento di peso, dai dati emerge che gli stili di vita continuano a non essere corretti. Secondo “Okkio alla salute”, infatti, “L’8% dei bambini salta la prima colazione; il 31% fa una colazione non adeguata (ossia sbilanciata in termini di carboidrati e proteine); il 52% fa una merenda di metà mattina abbondante; il 25% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e/o verdura, mentre il 41% dichiara che i propri figli assumono abitualmente bevande zuccherate e/o gassate o junk food (cibo spazzatura)”.
Infine, c’è scarsa consapevolezza da parte dei genitori circa lo stato ponderale del proprio figlio: dai dati emerge che “Il 38% delle madri non ritiene che il proprio figlio sia in eccesso ponderale e solo il 29% pensa che la quantità di cibo da lui assunta sia eccessiva. “Un bambino su quattro in Italia è sovrappeso, e uno su 10 è obeso”, fa eco un recente rapporto dell’osservatorio dell’Università Milano Bicocca che conferma, inoltre, la prevalenza di sovrappeso in età pediatrica.
Dati allarmanti, questi, che devono far riflettere noi genitori, devono far aumentare in noi la consapevolezza che le nostre azioni quotidiane incidono eccome sulle nostre sorti future, in particolare su quelle dei nostri figli e impongono un cambiamento urgente dei nostri stili di vita.

5 giugno 2015 – © Riproduzione riservata
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