Una nuova luce
[di Francesco Bonito]
Prendo spunto dall’evento organizzato dalla Cassa Rurale di Battipaglia in occasione della Festa della Madonna della Speranza: bello, emozionante e innovativo. Soprattutto le proiezioni: un caleidoscopio di luci e immagini sulla facciata della De Amicis che hanno per due sere restituito alla vecchia scuola elementare quel ruolo di protagonista del centro cittadino che ha avuto per decenni. Uno spettacolo, quello offerto dalla BCC alla comunità battipagliese, adatto a una cittadina evoluta e sempre più affamata di momenti ricreativi e culturali, che ha segnato una forte discontinuità rispetto alle kermesse di terz’ordine (elezioni di miss e rassegne di dilettanti allo sbaraglio) che hanno contraddistinto l’offerta sotto-culturale degli ultimi anni.
Si può fare, quindi. Si può tornare a proporre ai battipagliesi qualcosa di meno primordiale della bancarella del torrone o del neomelodico vesuviano. Non solo si può, ma si deve. Lo conferma l’apprezzamento quasi unanime ottenuto dagli eventi targati Cassa Rurale. Un segnale questo da tener presente, un precedente da incoraggiare se si vuole che questa comunità ritrovi quella luce ormai spenta da tempo, dagli anni della Città dei Ragazzi di Carmine Battipede o delle belle rassegne teatrali invernali ed estive, per citare solo due esempi ricordati da tutti. La città lo chiede, anzi lo pretende: vuole che le intelligenze che esprime trovino lo spazio per emergere e per contaminarla. Non servono ingenti risorse finanziarie, basta lasciare spazio ai migliori, ai più capaci, creare sinergie con mecenati e sponsor (come è stato fatto in questa occasione) e, soprattutto, è necessario impedire ai nostri amministratori di continuare a sperperare il denaro pubblico. Un esempio? Con i circa 40.000 euro spesi dalla precedente amministrazione per i faretti rosa sulla torre del municipio e per le fioriere di plastica su una decina di lampioni si poteva allestire una decorosa stagione teatrale, oppure provare a tenere aperto uno dei cinema cittadini. Questione d’intelligenza, di capacità e soprattutto di volontà di vedere la realtà illuminata da una nuova luce, abbandonando le dinamiche abituali clientela-consenso-voti. La stessa luce che ha trasformato la scuola De Amicis per due sere. Quella scuola nella quale i nostri amministratori hanno imparato a leggere e a scrivere, hanno studiato con profitto la storia e la geografia, e dove dovrebbero aver imparato l’importanza del rispetto delle regole e degli altri. Sono certo che è successo, anche se molti di loro lo hanno dimenticato o non lo hanno mai messo in pratica.
Forse mi illudo, ma ho l’impressione che questa nuova luce stia lentamente bucando le tenebre che hanno avvolto Battipaglia negli ultimi anni. Uno spiraglio di fiducia misto alla consapevolezza che le cose possono cambiare, per ricostruire insieme una città dove ignoranti e disonesti siano costretti a farsi da parte, nella quale finalmente poter godere di nuovo della pulizia del mare e del pensiero.
10 luglio 2014 – © Riproduzione riservata