Una giornata spettacolare

[di Francesco Bonito]

La sveglia suona poco dopo le sette. I bambini, dopo aver fatto colazione, si preparano: niente zaino (lo hanno lasciato nel loro armadietto a scuola), indossano il caschetto e insieme alla mamma (o al papà) inforcano la bicicletta. È l’ora di punta, ma lungo l’ombreggiata pista ciclabile il corteo di bici scorre fluido e ordinato. In poco meno di cinque minuti si arriva a scuola, dove il velocipede è adagiato nell’apposita rastrelliera. La mamma (o il papà) prosegue per recarsi in ufficio, sempre in bici.
Sono da poco passate le quattro del pomeriggio, i ragazzi sono pronti per l’allenamento: chi raggiunge il palazzetto Zauli, chi il campo della Spes, chi lo stadio, chi le piscine, chi le tante palestre dove si praticano gli altri sport. Atletica leggera, calcio, basket, volley, nuoto, tennis, danza, ginnastica, arti marziali, etc. In città l’offerta e quasi completa e gli impianti sportivi non mancano.
Sono le sei, il cielo è sereno. Le mamme (o i papà) escono con i più piccoli: destinazione giardino pubblico. C’è l’imbarazzo della scelta: villa Longo o villa Battipede? I giardinetti di via Palatucci o la villa comunale del rione Taverna? Arrivati, ci si può accomodare sulle panchine e lasciare liberi i bambini di giocare nel prato ben curato, sulle “giostrine” oppure sui playground di basket e di calcetto. Per il cucciolo a quattro zampe c’è l’area di sgambettamento. Nel frattempo mamma (o papà) legge il libro che si è portata; poi darà una rapida occhiata ai ventisette messaggi comparsi nel frattempo nella chat della terza c.
Stasera si cena prima. A casa o al ristorante, ma alle otto si deve essere fuori per andare a teatro. Oppure all’auditorium per il concerto di musica classica. Ma prima si passa dal salotto comunale, c’è la presentazione del libro di quella scrittrice brava. Gli amici non vengono, hanno le prove dello spettacolo. Non ho capito bene se al Giuffré, all’auditorium o al Piccolo teatro.
Vi piacerebbe una giornata così? Vorreste vivere in una città che offre questo? Se la risposta è sì, sappiate che ci vivete già. Guardatevi intorno e vedrete che molte delle cose descritte già le potete fare; altre potreste farle nel prossimo futuro. Lascio a chi legge l’onere di verificare; se lo farete scoprirete che in città l’offerta culturale, sportiva e ricreativa non è così scarsa. Il merito? Dei battipagliesi. Dalla scuola allo sport, dal teatro alla musica, dagli eventi culturali al volontariato: in tanti, grazie al loro impegno, rendono le opzioni per il tempo libero varie e interessanti. Sono associazioni sportive e culturali, compagnie di teatro amatoriale, docenti delle scuole, operatori culturali, che spesso nell’ombra e in silenzio rendono le nostre giornate spettacolari.
Da queste colonne ho sovente evidenziato quello che manca (a proposito: c’è da rimettere il canestro divelto dai vandali nel playground di villa Battipede). Questa volta vorrei sottolineare quello che c’è, o potrebbe esserci tra qualche mese, viste le notizie riportate anche dal nostro giornale.
La vivibilità di una città si costruisce insieme, un passo dopo l’altro. I cittadini ne fanno tanti, ogni giorno; qualche passo lo stanno facendo anche gli amministratori. I primi non si fermeranno; spingiamo tutti per non far fermare nemmeno i secondi.

7 maggio 2022 – © riproduzione riservata

Facebooktwittermail