Un redattore a L’Eredità

[di Antonio Abate]


Come non succedeva da un bel po’ di anni, mi ritrovo (non troppo) costretto a parlare di me, raccontando un’esperienza vissuta il 23 maggio scorso, quando ho avuto il piacere di partecipare ad una puntata dell’Eredità, noto programma televisivo trasmesso regolarmente ogni pomeriggio su un canale della rete nazionale. Prendendo il tutto come un gioco, circa nove mesi fa ho deciso di partecipare ai provini, svolti a Salerno assieme ad una trentina di altri potenziali concorrenti. Dopo aver compilato un questionario, abbiamo sostenuto un breve test scritto di cultura generale, passando poi ad una presentazione di due minuti davanti una telecamera, che ho trovato particolarmente imbarazzante. Non che gli autori mettessero a disagio, sia chiaro, ma non nascondo che il solo fatto di essere registrato mi ha fatto una certa impressione. Terminato il provino, avevo accantonato l’esperienza, non potendo affatto immaginare che, dopo qualche mese, sarei diventato uno dei sette concorrenti che solitamente prendono parte ad una puntata.
Una volta ricevuta la chiamata da parte della redazione e dopo aver confermato i miei dati anagrafici, ho dovuto attendere una settimana, vivendo quei giorni con il cellulare sempre vicino a me. Durante la seconda telecomunicazione, uno degli autori mi ha spiegato tutto il necessario, inviandomi poi via e-mail i biglietti, di andata e di ritorno, che mi avrebbero permesso di viaggiare senza spese durante la giornata di registrazione. Nella mattinata del 23 maggio, ho dunque raggiunto Cinecittà. L’appuntamento era alle 11.30. Puntuale come un orologio svizzero, un membro della redazione mi ha accompagnato all’interno degli studios, dove ho subito fatto conoscenza con gli altri sei concorrenti. Prima di essere preparati dagli addetti ai lavori, che ci hanno indicato i vestiti più adatti tra quelli che avevamo portato e ci hanno truccati, due ragazze dello staff ci hanno fatto firmare le consuete liberatorie, spiegandoci come muoverci davanti alle telecamere e cosa dire per evitare gaffe. Svolte tutte le tappe preparatorie, siamo entrati in studio, dove Fabrizio Frizzi in persona, con molta cordialità, ci ha salutati uno per uno. Il tempo di attendere giusto qualche minuto e siamo entrati ufficialmente nello studio, dando il via ad una puntata trasmessa mercoledì scorso. Da aspirante giornalista, non ho potuto che ammirare l’organizzazione e la preparazione degli autori, il cui lavoro risulta essere l’ingrediente principale per la riuscita dello show televisivo. La partecipazione all’Eredità è stata dunque una forte emozione, una di quelle cose da tentare se si ha voglia di mettersi in gioco per vivere una giornata diversa.

1 giugno 2017 – © Riproduzione riservata
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