Un consiglio senza acuti

È il clima che si respira nel salotto comunale, dove si è tenuto l’ultimo consiglio comunale, a far riflettere di più. Un clima da fine mandato in cui l’opposizione appare stanca e poco presente e la maggioranza arroccata sulle proprie posizioni, senza molto spazio per un dibattito aperto. Solo tre i punti all’ordine del giorno venerdì 8 gennaio: il rendiconto 2019 dell’azienda speciale Pignatelli in liquidazione fin dal 2014, la rimodulazione della Tari secondo le indicazioni dell’Arera (autorità nazionale di settore) e la proroga dell’esenzione Cosap, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico. 
Stanca, dicevamo l’opposizione, tra le cui file da tempo si registrano più assenze che presenze. In aula o in videoconferenza i soliti quattro: Valerio Longo, Renato Vicinanza, Alessio Cairone e Luisa Liguori
La polemica si innesca solo sulla vicenda Pignatelli che costa, senza più offrire servizi dal 2017, 43mila euro di perdita. Una somma che viene attinta dal capitale sociale e non inciderà sulle casse comunali. Ovvia la domanda della minoranza di cui si fanno portavoce Valerio Longo e Renato Vicinanza, seppure in termini diversi. “In quattro anni perché non avete preso una decisione sul destino dell’azienda?”. La sindaca Cecilia Francese risponde che entro fine mandato per la Pignatelli si potrebbe prospettare una rinascita, sia per la gestione del nuovo Piano di zona che per quella delle farmacie comunali.
I tre argomenti incassano il voto compatto della maggioranza: 13 favorevoli. L’opposizione, invece, vota a favore solo per l’estensione dell’esenzione Cosap.   

Stefania Battista

16 gennaio 2021 – Riproduzione riservata

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