Strisce tempestose

[di Ernesto Giacomino]

Straordinario successo dell’iniziativa “Ripassa con noi il calendario di settembre”, messa in atto dal Comune lunedì 12 sul tratto superiore di via Gonzaga. Un evento teso alla sensibilizzazione delle famiglie sull’inutilità – se non dannosità – di qualunque organizzazione o pianificazione d’orari una volta riaperte  le scuole. Favorendo, appunto, l’invio di pittoresche esortazioni in direzione di quella sovrastante miscela d’ossigeno, azoto e altri comburenti  che chiamiamo cielo.

Vi è da dire che la cosa era partita in maniera autoctona, quasi in sordina, poi per strada ha trovato partner inaspettati. Giacché, se tutte le scuole notoriamente riaprono il 13 settembre, noi quando andiamo a ridipingerle, le strisce pedonali nel tratto di via Gonzaga tra l’incrocio con viale della Libertà e quello con via Domodossola? Non dieci giorni prima, naturalmente. Non una settimana, non nel weekend immediatamente precedente. Un lavoro non è un vero lavoro se non lo fai il giorno prima: per cui, fiato alle trombe, mastri, lunedì si va a riverniciare. E già così, diciamolo, appare una scelta strategica d’una finezza irreale.

Ma quando s’è fortunati, non c’è niente da fare, il destino trova sempre il modo di favorirci ulteriormente. Accade, così, che il liceo scientifico Medi anticipa l’apertura d’un giorno rispetto alle altre scuole: proprio lunedì 12, quindi. Lo scientifico, non l’asilo privato Perzichetti: una fiumana prossima al migliaio di ragazzi, testa più testa meno. Con centinaia di auto messe in strada per accompagnarli.

E allo scientifico, si sa, o ci arrivi dal lato via del Centenario, o da quello via Gonzaga. Dove, nel frattempo, ci sono almeno due micro-cantieri, semoventi parcheggiati alla buona e operai a ridipingere le strisce dei vari passaggi pedonali. Alle otto spaccate, chiaramente: non tipo all’alba, ché magari per quell’ora s’era bell’e che finito. No, no: e che evento di socializzazione sarebbe, altrimenti?

Traffico alternato, quindi: ora in un senso, ora nell’altro (peraltro, senza nessuno a dirigerlo, con veicoli da direzioni opposte che spesso s’infilano insieme sulla carreggiata ridotta e ci restano imbottigliati). Rallentamenti impensabili, code, clacson, litigi, ragazzi in ritardo. Neuropsichiatri che si fregano le mani.

Quello che in psicanalisi si chiama terapia d’urto, insomma: ti faccio capire la terribile importanza dell’imprevisto e la sua ineluttabilità, per cui vivi sereno e non progettare niente. Ci sarà sempre un funzionario di quelli bravi che saprà come incastrare le sue intenzioni con il tuo disagio.

Un’iniziativa unica, no? Rivoluzionaria, all’avanguardia. La sensibilizzazione del cittadino a tematiche d’importanza fondamentale per il pianeta quali autocontrollo, improvvisazione, ricerca d’imprecazioni sempre più calzanti e originali. Capostipite, si dice, di tutta un’altra serie di eventi istituzionali che punteranno alla nostra emancipazione e civilizzazione in altri aspetti del vivere comune: la rissa alla riunione di condominio, gli appellativi a chi ti parcheggia davanti al garage, le carezze affettuose al bancomat col prelievo fuori servizio dopo mezz’ora di fila.

Come si dice, insomma: stay tuned, Ma soprattutto, stay calm.

17 settembre 2022 – © riproduzione riservata

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