Scuola Salvemini: parla la “preside”
[di Francesco Bonito]
Milleduecento studenti, oltre cento docenti, tre plessi scolastici. Sembrano i numeri di un piccolo paese o di una grande azienda. E invece sono le cifre dell’Istituto comprensivo Gaetano Salvemini di Battipaglia, uno dei più grandi della nostra cittadina, con alunni che frequentano la scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado, dai tre ai tredici anni. All’istituto, diviso tra la sede principale di via Ravenna e le “succursali” di via Etruria e via Poliziano, è toccato anche l’onore di raccogliere l’eredità del nome dell’indimenticata scuola Edmondo De Amicis (si chiama ancora così, infatti, la scuola primaria). Ma parliamo del presente e del futuro: dal primo settembre a dirigere l’Istituto comprensivo è stata chiamata Concetta Saviello. Salernitana, docente di italiano, una solida esperienza di insegnamento con gli ultimi cinque anni presso l’Istituto Ferrari di Battipaglia, arriva a ricoprire il ruolo di dirigente scolastico alla Salvemini dopo aver diretto per tre anni una scuola secondaria di secondo grado a Pistoia. L’abbiamo incontrata per farci raccontare come vanno le cose nella sua scuola.
Preside, le tocca una grande responsabilità: dirigere un istituto grande che è il riferimento per due quartieri molto popolosi. Qual è la sua impressione a un mese dall’insediamento?
«Sono felice di tornare a Battipaglia con un incarico così prestigioso. Ho trovato un istituto molto ben organizzato, una macchina ben rodata e un corpo docente motivato e qualificato. Certamente il frutto del lavoro di chi mi ha preceduto, Anna Maria Leone, una vera istituzione per la Salvemini, considerando che ha prima insegnato e poi diretto questa scuola per oltre un decennio».
Un’eredità pesante da raccogliere…
«Certo, ma è un grande vantaggio arrivare in una scuola già ben organizzata. Per me è la prima esperienza in un istituto comprensivo, dove convivono esigenze e contesti molto differenti: dai bimbi piccolissimi della scuola d’infanzia fino agli adolescenti della terza media. Per fortuna, anche prima di vincere il concorso e di vivere l’esperienza a Pistoia come dirigente, ho affiancato una collega che mi ha insegnato tanto: il dirigente scolastico del Ferrari, Daniela Palma. Le sono molto riconoscente perché è stata una preziosa guida».
Se dovesse descrivere in sintesi i punti di forza della sua scuola, quali indicherebbe?
«È una scuola moderna, molto ben attrezzata con aule ampie e luminose, con uno spazio esterno molto bello e curato. Soprattutto, la Salvemini ha un corpo docente di primissimo livello, dall’infanzia alla secondaria. Ho trovato anche un personale amministrativo preparato e motivato, così come il personale ATA. Certo, per una scuola così grande e con tanti alunni ci farebbero molto comodo altri assistenti».
E i punti deboli?
«Direi che non abbiamo punti deboli. Forse abbiamo margini di miglioramento nel campo del lavoro di squadra. I docenti lavorano con grande affiatamento all’interno del proprio “settore”; la stessa sintonia dobbiamo trovarla anche tra docenti di primaria e secondaria. Siamo un’unica grande squadra, non la somma di tre scuole differenti. Su questo sto già lavorando e i risultati si incominciano a vedere».
Lei ha trovato una scuola che funziona bene, un meccanismo ben rodato. Ma c’è qualche innovazione che intende introdurre? Quando si cominceranno a vedere le scelte del dirigente Saviello? Cosa ha in mente per il futuro?
«Ho bisogno di un po’ di tempo e di poter lavorare con serenità. Avviare un nuovo anno scolastico è sempre impegnativo. La mia giornata a scuola comincia presto e spesso finisce dopo le 18. Per il futuro ho delle idee che vorrei mettere in pratica, sempre nell’ottica di migliorare l’offerta formativa e quella dei servizi agli studenti e alle loro famiglie. Abbiamo un bellissimo parco intorno alla scuola (con un rinnovato campo polivalente di calcetto e pallavolo, ndr) che vogliamo valorizzare, anche prevedendo lezioni all’aperto, quando il clima lo consentirà. Per il prossimo triennio studieremo anche la possibilità di evitare agli alunni il trasporto dei pesantissimi zaini, incrementando lo studi sui device elettronici e predisponendo armadietti per ospitare libri e materiale didattico. Confermeremo la settimana corta: anzi, mi piacerebbe che i nostri alunni fossero liberi dai compiti il sabato e la domenica, in modo da godere di due giorni da dedicare alla famiglia e allo svago».
Veniamo al plesso “centrale”, quello di via Ravenna: molti genitori lamentano una situazione un po’ caotica negli orari d’ingresso e di uscita. Pensate si possa fare qualcosa per mitigare i disagi?
«Conosco bene il problema. Purtroppo non dipende da noi. Su via Domodossola insistono due istituti (l’altro è il liceo scientifico Medi, ndr) frequentati da oltre duemila studenti. Il nostro, poi, è penalizzato perché l’ingresso è su una strada a ferro di cavallo, stretta e senza una via d’uscita. Ho sollecitato gli uffici comunali a trovare una soluzione, anche se comprendo che non sia semplice. A me non dispiacerebbe che l’area prospiciente la scuola fosse resa ztl negli orari di ingresso e di uscita degli alunni. Sarebbe un bene per tutti».
Il telefono della preside squilla frequentemente. Concetta Saviello ha una risposta adeguata a ogni interlocutore, una soluzione a ogni imprevisto. Sembra che collaboratori, docenti e genitori abbiano trovato una donna capace di ascoltare, comprendere e agire. Con equilibrio, ma anche con la dovuta fermezza.
Nella foto: l’Istituto comprensivo Salvemini in via Ravenna
15 ottobre 2022 – © riproduzione riservata