San Gregorio Magno
San Gregorio Magno, il paese dei Santi e dei Briganti, da qui passò San Gerardo Maiella e qui nacque Angiolillo, il brigante galantuomo le cui gesta furono raccontate da Benedetto Croce.
Assolutamente da visitare le Grotte, cantine parzialmente scavate nella roccia con facciata in muratura, piccoli capolavori di ingegneria antichissima che consentono una ottimale conservazione del vino. San Gregorio Magno in epoca romana apparteneva al territorio di Volcei, noto nel XII secolo come Casale di Buccino. Il borgo crebbe unendosi alla popolazione del vicino villaggio di San Zaccaria nato intorno un monastero bizantino, trasformato dai Normanni in fortilizio poi distrutto nel 1429 dai Conti di Buccino dopo la congiura dei Baroni: del borgo medievale restano grotte abitate simili ai Sassi di Matera, i ruderi del Monastero, della Chiesa, una Torre che solitaria si staglia nel verde.
Un piccolo gioiello la Cappella della Madonna di Loreto lungo l’omonima via è come un fiore cui è stato tolto il sole fragile e fermo nell’attesa di una mano gentile.
La Chiesa madre, che si erge maestosa con il bel campanile, mostra la maestria di sconosciuti costruttori e la tradizione vuole che tutti gli abitanti abbiano contribuito portando le pietre al cantiere. Poco distante, lungo via D’Azeglio, Palazzo Meccia con la torre Angioina è segno della lunga storia che qui ha lasciato traccia anche in siti archeologici nell’area funeraria in località Taverna.
A San Gregorio Magno si può assistere a riti antichissimi come la Turniata di San Vito il 15 giugno, per cui si gira tre volte almeno intorno la Cappella dedicata al Santo con animali da benedire. Un luogo da gustare, rurale e nobile al tempo stesso, raggiungibile in auto grazie all’A3, direzione Reggio Calabria, uscita di Sicignano, seguendo le indicazioni per Buccino–San Gregorio Magno.