Samarcanda Teatro

samarcandaCorreva l’anno 1995, un anno indimenticabile per Samarcanda Teatro, la più longeva associazione teatrale della nostra città, presieduta fin dalla sua nascita da Francesco D’Andrea. Era l’anno del primo lavoro teatrale rappresentato, l’anno del rilancio delle attività dopo la lunga e proficua esperienza della “Compagnia dei venti”, alle cui fortune D’Andrea aveva contribuito fin dagli esordi.
È proprio il presidente Francesco D’Andrea a ricordarlo: «E così siamo arrivati a venti anni. Per fare un complimento si è soliti dire: ma non li dimostra. Ma se quella dei vent’anni è l’età della maturità, della presa d’atto delle proprie possibilità e dei propri limiti, dei primi bilanci esistenziali, allora siamo orgogliosi di affermare che Samarcanda Teatro i suoi vent’anni li dimostra tutti. Vent’anni di vita e di attività rappresentano anche l’occasione propizia per un bilancio, per uno sguardo retrospettivo quanto mai utile e necessario per poter guardare avanti con occhio realistico e possibilmente disincantato».
Dal 1995 le commedie che Samarcanda Teatro ha portato in scena sono oltre trenta.
«Sì – commenta con soddisfazione D’Andrea – Il che, riassunto in pillole, significa 10 registi, 120 attori, 20 tecnici, 2700 ore di prove, 1000 rappresentazioni, 380 (sono troppo buono?) papere dette, 5000 aperture e chiusure del sipario, 4500 pizze consumate, 33000 km percorsi, tutto documentato! Dei soldi spesi… meglio non parlarne, ma degli applausi sì: beh, più o meno… facciamo un milione?»
Dietro questi numeri c’è un’attività importante che ha visto Samarcanda Teatro impegnata anche a trattare temi di elevata sensibilità sociale. «Scegliendo i lavori da mettere in scena abbiamo voluto rappresentare la vita e i problemi di tutti i giorni – prosegue D’Andrea – trattando argomenti complessi come l’usura con I cravattai, la violenza sulle donne con Il silenzio di Dio, Casa di bambola e La casa di Bernarda Alba, la violenza sui militari con Naja, l’omosessualità con La moglie nuova. E poi commedie comiche e brillanti in italiano e napoletano, atti unici e opere musicali: mi viene da ricordare La gatta cenerentola, la parodia musicale Lo disse a… e Quasimodo – il Musical, un magnifico lavoro realizzato in collaborazione con l’Associazione Lasisì, che sta replicando in piazze prestigiose».
Fiore all’occhiello dell’associazione è la realizzazione, ogni anno di una rassegna di teatro amatoriale, e la consegna del “Premio Gianni Agnifili”. Nonostante le enormi difficoltà economiche e burocratiche, Francesco D’Andrea e tutti i soci hanno fortemente voluto proseguire in questa iniziativa. «Il Premio Gianni Agnifili – spiega il presidente di Samarcanda Teatro –  viene assegnato ogni anno ad un cittadino battipagliese distintosi, sia nella nostra città che fuori dal territorio, per le attività culturali e per le doti umane e professionali. Gianni è stato il punto di riferimento di molti giovani alla fine degli anni 60, e ha fatto capire che esisteva un altro mezzo per contestare efficacemente in quel periodo: la cultura e soprattutto il Teatro. Insieme a me e ad altri giovani dell’epoca ha fondato la Compagnia dei Venti, che a giusto titolo posso considerare la mamma di Samarcanda Teatro, una delle prime compagnie teatrali dell’intera provincia di Salerno.”
La storia, intesa come passato, si incrocia sempre con il presente per proiettarsi nel futuro, e con Francesco D’Andrea è d’obbligo continuare a parlare di teatro, di Battipaglia, di giovani… magari in una nuova puntata del nostro viaggio artistico e culturale.

17 luglio 2015 – © Riproduzione riservata
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