Salvia sclarea, la salvia “rilassante”
[di Simona Otranto – erborista]

Nel vasto genere salvia (che comprende oltre 900 specie), le piante utilizzate a scopo medicinale o aromaterapico tradizionale e/o scientificamente documentato in fitoterapia sono circa una decina. Oltre la Salvia officinalis, la salvia comune per intenderci, la “pianta della salute”, la più nota e usata nel bacino del mediterraneo, dalle proprietà antisettiche, antinfiammatorie, digestive, estrogeno-simili etc., merita sicuramente attenzione la salvia sclarea L., o salvia moscatella. La tradizione la considera una pianta “che schiarisce”, sia la mente che lo sguardo: il nome sclarea deriva dal latino clarus (“chiaro”) e un tempo i suoi semi venivano usati per rimuovere corpi estranei dagli occhi.
Parliamo di una pianta aromatica, con grandi foglie vellutate e fiori lilla profumati, dalle mille risorse, usata fin dall’antichità per il suo profumo avvolgente e le sue proprietà riequilibranti.
Originaria del bacino del Mediter-raneo, cresce spontanea nelle zone assolate, un po’ in tutta Italia. Il soprannome “moscatella” deriva dal fatto che, un tempo, veniva usata per aromatizzare i vini scadenti, ricordando l’aroma del moscato.
A differenza della sorella officinale, infatti, ha un sapore più gradevole, meno amaro, quasi dolce.
Nel Medioevo, la salvia sclarea era considerata una pianta magica e sacra, associata alla protezione, alla chiaroveggenza e alla lucidità mentale. Veniva bruciata durante riti per “purificare” l’ambiente, o sparsa nei bagni rituali per favorire la connessione spirituale.
In ambito popolare, le donne usavano infusi o decotti di salvia moscatella per affrontare dolori mestruali o periodi di forte stress, mentre i contadini la coltivavano vicino alle vigne: si diceva che migliorasse l’aroma del vino.
Il suo olio essenziale è ricco di linalil acetato, linalolo e sclareolo, sostanze che agiscono sul sistema nervoso e ormonale. È nota per favorire il rilassamento, migliorare l’umore e alleviare i fastidiosi sintomi legati al ciclo mestruale o alla menopausa. In aromaterapia è molto usata contro ansia, insonnia e tensione emotiva. Il composto “sclareolo”, contenuto sempre nell’olio essenziale, viene usato anche nell’industria della profumeria per riprodurre l’ambra grigia, una rara sostanza aromatica di origine animale.
In cosmetica il suo olio essenziale ha azione sebo-regolatrice, tonificante e antimicrobica. Ottimo per pelli grasse o impure, capelli con forfora o cuoio capelluto irritato. In profumeria viene impiegato per la sua nota muschiata e come fissativo naturale.
L’idrolato, ottenuto durante la distillazione in corrente di vapore, si utilizza come tonico viso per pelli miste e acneiche, grazie all’azione astringente e purificante.
Sempre più studi scientifici confermano ciò che la tradizione già conosce da sempre: la salvia sclarea è una pianta efficace nel promuovere equilibrio emotivo, benessere ormonale e salute della pelle.
28 giugno 2025 – © riproduzione riservata


