Ricordando Antonio Boninfante | di Franco Poeta

BoninfanteAntonioSi era ritirato, da quando la malattia lo aveva aggredito ancora più duramente, nella sua casa in campagna. Con la sua bellissima famiglia a fargli da scudo e con i suoi amici di sempre a fargli compagnia, magari per una partita a carte o per due chiacchiere su quello che succedeva o per ricordare il passato. Un passato ricco di ricordi e di affetti quello di Antonio Boninfante, che solo pochi giorni fa ha lasciato Battipaglia più povera con la sua dipartita.
C’è una costante nei ricordi di chi ha conosciuto ed amato Antonio Boninfante, pur per ragioni diverse: era una persona “speciale”. Era una persona speciale nella sua semplicità, nella sua capacità di relazionarsi agli altri, sia che il suo ruolo fosse quello di Direttore Generale di quella Cassa Rurale di Battipaglia che lui ha contribuito in modo determinante a far crescere proprio negli anni della sua direzione, sia che fosse lo sportivo o il “padre” di quel grande campione della pallavolo italiana che è il suo primogenito Dante, medaglia di bronzo alle ultime Olimpiadi con la maglia azzurra. O sia ancora come amico con cui fare due chiacchiere al campeggio dove amava passare le sue estati. O come infine era speciale per la sua mamma, per la sua famiglia, la moglie Maria Grazia, i figli Dante, Fabio e Carmen.

Antonio Boninfante ha rappresentato, con il suo modo “speciale” di essere “semplice”, un testimone concreto di quei battipagliesi che hanno contribuito realmente a far crescere questa città.

13 marzo 2015 – © Riproduzione riservata

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