Puc: modificato lo statuto comunale, si ricomincia da capo

[di Stefania Battista]

Tre votazioni per giungere alla modifica dello statuto comunale. Tre sedute infuocate nell’arco di soli trenta giorni. La maggioranza guidata da Cecilia Francese non ha mollato. Pur tra le mille insidie poste dall’opposizione, che ha tentato con tutte le frecce al proprio arco di bloccare l’operazione, in particolar modo per quanto riguarda l’ormai famigerato articolo 26, quello che attribuiva la facoltà di adottare il Piano urbanistico comunale al Consiglio e non alla Giunta, l’Amministrazione ha incassato il risultato. Con i quindici voti della maggioranza tutti i 24 articoli sono stati modificati o abrogati. 

L’opposizione accusa i consiglieri di maggioranza di aver in questo modo di fatto rinunciato al proprio mandato di rappresentanza; la maggioranza afferma di aver solo adeguato lo statuto comunale alle normative regionali e nazionali.

Particolarmente acceso, durante le tre sedute, lo scontro tra i consiglieri Salvatore Anzalone e Luigi D’Acampora. D’Acampora, infatti, ha presentato una serie di “pregiudiziali” tentando di evitare la modifica dell’articolo 26, ma ogni volta ha trovato Anzalone in prima linea a difendere l’operato dell’Amministrazione. Nell’ultimo Consiglio, quello di lunedì 23, quando si è tentato di dimostrare che la stessa convocazione della seduta non fosse valida perché non a distanza dei 30 giorni previsti dallo statuto stesso per le discussioni di argomenti che prevedano “maggioranze speciali”, cioè qualificate, il presidente del Consiglio Angelo Cappelli ha impedito al segretario comunale di far chiarezza sul punto. Ma la negazione di una possibilità di intervento super partes da parte del segretario comunale ha indispettito molti consiglieri. La minoranza ha deciso quindi di abbandonare l’aula e non partecipare all’ultima votazione. “Prendetevi tutta voi questa responsabilità”: questo in sostanza il messaggio.

Nel frattempo dinanzi ai giudici amministrativi pendono molti ricorsi avverso l’adozione del Puc e sono giunte al Comune oltre 160 osservazioni. Dati che hanno fatto affermare alla stessa maggioranza che l’iter del Puc dovrà ricominciare. 

Tramonta intanto, con la modifica dello statuto, l’idea delle Giunte in streaming del promesso e mai attuato “palazzo di vetro”. Vengono però semplificati alcuni procedimenti ritenuti troppo farraginosi. Ma per quanto riguarda il Puc, oltre alla pronuncia dei giudici amministrativi, che potrebbe annullare del tutto l’iter fin qui seguito, ci saranno da integrare le osservazioni pervenute che, a detta della stessa sindaca, porteranno ad un piano urbanistico diverso. Un Puc che questa volta potrà essere legittimamente adottato in Giunta. Senza che nessuno possa più contestare la procedura. 

28 gennaio 2023 – © riproduzione riservata

Facebooktwittermail