Puc, approvato il preliminare
[di Benedetta Gambale]
In questi giorni, una delle tematiche su cui l’amministrazione ha posto maggiormente attenzione è il Piano Urbanistico Comunale, meglio noto come Puc. Dopo circa 50 anni e dopo una serie infinita di difficoltà, infatti, la città si avvia ad avere un nuovo strumento urbanistico di pianificazione e gestione del territorio. L’iter è, però, ancora molto lungo. Approvato il preliminare a dicembre 2019, avrà inizio a breve la fase della presentazione del progetto e delle consultazioni con i cittadini, i produttori e le associazioni locali per un confronto costruttivo. A fine anno 2020, con l’approvazione del consiglio comunale, dovrebbe arrivare il provvedimento definitivo di attuazione.
Il Puc batte su diversi temi ambientali, turistici ed urbani. Prima di tutto c’è la volontà di creare un unicum tra centro e periferia con il miglioramento della viabilità, dei collegamenti pubblici e con l’installazione, ovunque, dei servizi di prima necessità.
«Rispetto all’ultimo piano edilizio del 1972 – spiega Valerio Longo, consigliere comunale di Forza Italia – sono cambiate molte cose. Il Puc deve seguire i cambiamenti sociali, economici e culturali della comunità con l’obiettivo di garantire un sano sviluppo cittadino e territoriale dando omogeneità alla città del futuro con un progetto urbanistico unificatore. Inoltre, non ci saranno solo azioni di recupero e ripristino della città, ma anche una particolare attenzione ai luoghi storici identitari come le comprese, i casali abbandonati e l’ex scuola De Amicis».
Il Tusciano, ricchezza del territorio, sarà valorizzato con il potenziamento delle aree verdi e con la costruzione di una pista ciclabile lungo la sponda. C’è poi la necessità di ripristinare la zona balneare e pinetata con il risanamento delle strutture alberghiere per favorire l’incremento del turismo.
Infine, altro settore particolarmente sensibile su cui si porrà attenzione, sarà quello dei rifiuti. «Bisogna invertire la tendenza – prosegue Longo – limitando l’installazione di nuove imprese che operino in questo settore così da evitare ulteriori problemi che, purtroppo, nell’ultimo periodo hanno attanagliato la nostra città».
Ma se da un lato c’è grande soddisfazione nell’amministrazione per la conquista di questo documento da troppi anni rincorso, non manca lo scetticismo da parte di altri. Gli interrogativi sono diversi: come creare un legame armonico tra centro e periferia? Troveranno davvero compimento queste idee fino ad ora solo su carta? E i soldi?
Meno ottimista di Longo il consigliere d’opposizione Alessio Cairone, che sull’argomento ha dichiarato: «Per il momento posso solo affermare la mia piena fiducia nella struttura tecnica. Resto in attesa della fase successiva che descriverà nel dettaglio le scelte per la nostra città, al fine di poter offrire il mio contributo alla formazione dello stesso».
11 gennaio 2020 – © Riproduzione riservata