Programma elettorale offresi

[di Francesco Bonito]


Quella della foto a fianco è la copertina di Nero su Bianco dell’8 agosto 2020. La ripropongo perché quei dodici post-it potrebbero essere un concreto programma elettorale. Da una rapida analisi, quasi tutti i punti del nostro sommesso promemoria non hanno trovato un’adeguata risposta. Le annotazioni, quindi, potrebbero tornare utili anche al prossimo sindaco di Battipaglia. Certo, questo breve promemoria non ha né l’ampiezza dei corposi programmi elettorali, né lo slancio “ideale” delle coalizioni che sostengono i sette leader. Però potrebbe piacere ai cittadini battipagliesi, stanchi di “progettualità” e avidi di soluzioni definitive ai problemi concreti. Per questo motivo abbiamo deciso di mettere a disposizione il nostro dodecalogo, ma a una condizione: chi volesse usarlo per la campagna elettorale deve impegnarsi a rispettare le prescrizioni in esso contenute, affrontando e risolvendo tempestivamente le dodici questioni.
Un promemoria che può tornare utile a tutti: al futuro sindaco, ai consiglieri eletti e agli assessori che si avvicenderanno in giunta. Se tutti lo terranno a portata di mano, come succede con i post-it sul frigorifero o con quelli sull’agenda, sarà più facile per chi amministra ricordarsi le cose da fare (agenda, appunto).
Chiunque riuscisse, nel corso del prossimo mandato, a risolvere i problemi elencati, meriterebbe il titolo di miglior sindaco della storia di Battipaglia (podestà e commissari prefettizi compresi). Abbiamo drammaticamente bisogno di cancellare dall’agenda quei post-it, di cestinare quegli appunti. La nostra città deve vedere finalmente risolti i suoi problemi più urgenti e per far questo serviranno persone capaci e dedite alla gestione dell’ordinaria amministrazione: obiettivo apparentemente semplice ma evidentemente non alla portata della classe dirigente degli ultimi trent’anni.
Tutti promettono che Battipaglia tornerà a essere la “capofila” della Piana del Sele: uno slogan semplice da ricordare, che solletica la vanità dell’elettore meno esigente e che fa riferimento a una grandeur che non abbiamo né incarnato, né meritato. Non è importante autodefinirsi primi della fila; serve, invece, concentrarsi con umiltà sui problemi di una città sporca e maleodorante, disordinata, sfigurata dagli abusi, depressa, sfiduciata, dalla quale chi può fugge e chi è costretto a restare spesso si arrende.
Una città “capofila” del vuoto culturale, che offre quasi niente ai suoi cittadini, dove nei tre mesi estivi non si organizza nulla. L’unica sorprendente eccezione è il Beach Village, un coinvolgente evento organizzato da privati (i complimenti vanno al duo Falcone-Tedesco) che dimostra che con impegno, fantasia e senza tanti soldi… “si può fare!”. Il resto dell’offerta culturale e d’intrattenimento dell’estate 2021? La proiezione di cinque film nella villa comunale Longo (rassegna organizzata da una lista elettorale) e due concorsi per “miss”. Salvo che non vogliamo diventare la città capofila dei concorsi di bellezza, c’è tanto da fare e, soprattutto, c’è tanto da pensare.

4 settembre 2021 – © riproduzione riservata

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