Primo, Nunzio e Vittorio

[di Francesco Bonito]

Tre nomi, tre uomini, tre storie. La prima riguarda un protagonista del Novecento, Primo Levi, autore di quello che a ragione è ritenuto un capolavoro della letteratura mondiale: Se questo è un uomo. Tutti abbiamo letto il libro, tanti ne hanno tratto insegnamenti preziosi per la propria formazione morale e intellettuale. Pochi sapevano che la drammatica vicenda personale di Levi, per un beffardo gioco del destino, s’incrociò con Battipaglia. Anche se il chimico torinese non venne mai a Battipaglia, di cui probabilmente ignorava l’esistenza, il nostro paese entrò nella sua vita un giorno di dicembre del 1943, deviandone tragicamente il corso. L’episodio fu raccontato dallo stesso Levi allo scrittore Ferdinando Camon che riportò l’aneddoto nel suo libro Conversazione con Primo Levi. Nel libro si legge che Levi, partigiano in Valle d’Aosta, aveva documenti falsi nei quali risultava nato a… Battipaglia! Ma non finisce qui. Levi racconta a Camon che fu arrestato da un militare dell’esercito nazionale repubblicano: ma di dov’era originario il soldato che lo arrestò e lo interrogò? Di Battipaglia! Facile intuire quanto quella sfortunata coincidenza costò allo scrittore torinese.
Tutto questo lo sappiamo grazie alla lodevole iniziativa del sociologo battipagliese Luigi Viscido e di Giovanni Colucci, noto libraio e animatore culturale. Viscido e Colucci hanno “scovato” questa notizia leggendo il libro di Camon ed entrambi si sono resi promotori di un “riconoscimento” all’autore de I sommersi e i salvati. L’idea è quella di conferire la cittadinanza battipagliese a Levi, alla memoria, ovviamente; oltre a questa encomiabile “adozione postuma”, sono in cantiere una serie di iniziative per evidenziare e valorizzare il legame tra Levi e Battipaglia. Un riconoscimento che fa rima con risarcimento: una scelta giusta, opportuna. Il gesto compiuto dai due intellettuali di casa nostra assume i connotati dell’impresa, visto che sono riusciti a coinvolgere non solo il Comune di Battipaglia ma anche più di venti associazioni cittadine. Per non parlare dell’adesione alla meritoria causa del nostro illustre concittadino Giovanni De Luna, storico e giornalista di straordinario valore, torinese d’adozione. Anche Nero su Bianco seguirà con grande attenzione il percorso virtuoso di un’iniziativa culturale che merita il sostegno delle istituzioni e dell’intera comunità battipagliese (sull’argomento leggete l’articolo di Antonio Abate a pagina 4).

Ci sono altre due storie esemplari che, purtroppo, si sono concluse. Quelle di Nunzio Gammella e di Vittorio Domini. Nunzio e Vittorio sono stati due battipagliesi che si sono rimboccati le maniche e hanno dedicato l’intera vita al lavoro, senza risparmiare energie e sacrifici per mezzo secolo. La mozzarella Gammella e il Lido Miramare sono tra i sapori e i luoghi del cuore dei battipagliesi. Dietro le loro storie di successo c’è il sudore, la caparbietà, l’intuito e l’onestà di due persone perbene che si sono spese per il paese che amavano. Non li dimenticheremo.

21 novembre 2020 – © Riproduzione riservata

Facebooktwittermail