Pics, ritorno al futuro

[di Francesco Bonito]

Perché due foto degli anni Trenta in copertina? Chi avrà la pazienza di continuare a leggere lo scoprirà quasi subito. Ma partiamo dal significato di Pics: è un acronimo che indica il Programma Integrato Città Sostenibile, un fondo stanziato dall’Unione Europea, destinato alle cittadine di media grandezza, che finanzia progetti di riqualificazione urbana. Soldi comunitari, erogati attraverso la Regione Campania, che i comuni come il nostro possono utilizzare per migliorare l’ambiente urbano, soprattutto dal punto di vista dei servizi al cittadino, delle iniziative culturali e sociali, dell’efficientamento energetico: in sostanza, vengono finanziati interventi che garantiscano una migliore vivibilità. Sappiamo quanto Battipaglia ne avrebbe bisogno! La buona notizia è che il Comune di Battipaglia ha ottenuto (per ora sulla carta) un finanziamento di quasi 13 milioni di euro; l’iter è ancora un po’ lungo, ma a Palazzo di città sono ottimisti e contano di avere la disponibilità di questa ingente somma entro il 2020. Tanti soldi per realizzare interventi significativi nel centro di Battipaglia. Nella cosiddetta idea-progetto, le linee guida di quello che poi sarà il progetto dettagliato da presentare in Regione, si parla di un recupero del “centro storico” (uso le virgolette a ragion veduta), in particolare l’ex scuola elementare De Amicis, la piazza della Repubblica e l’area che un tempo ospitava le comprese. Il vero fulcro del progetto non si vedrà: sono infatti determinanti gli interventi immateriali, relativi all’ambito sociale e culturale. Si parla di spazi dedicati alle associazioni e all’imprenditoria giovanile, di un teatro, della biblioteca, e di tante altre idee che per ora sono in fase embrionale; è perciò prematuro occuparsene.

Della riqualificazione fisica dei luoghi, della ristrutturazione della scuola De Amicis, del rifacimento delle due piazze più “antiche” della nostra città non è, invece, così intempestivo parlarne. Anche perché l’esperienza insegna che nel corso della sua breve storia, Battipaglia ha patito non poco gli interventi di riqualificazione o di restyling (come si dice oggi). Chi scrive colleziona vecchie cartoline illustrate di Battipaglia e può testimoniare che, dagli anni Venti in poi, gli interventi estetici sulle tre piazze sono stati quasi sempre peggiorativi. La vecchia piazza Duchessa d’Aosta (oggi piazza della Repubblica) è stata più volte “ritoccata” con esiti discutibili; lo stesso è accaduto alla piazza intitolata a Giovanni Amendola. Per non parlare del raccapricciante rifacimento di piazza Aldo Moro di una dozzina d’anni fa. Visti i precedenti, umilmente, chi scrive invita chi si occuperà di ripensare i luoghi del cuore dei battipagliesi a non compiere gli errori dei predecessori.

Per questo in copertina ci sono due immagini di un passato lontano: non per nostalgia, ma per ricordare che la semplicità e il rigore architettonico sono elementi che garantiscono armonia e gradevolezza estetica. Battipaglia un tempo non era così sgraziata come oggi, saperlo è importante per capire quanti danni possa fare l’intervento umano e per approcciare con responsabilità e cautela qualunque progetto di rifacimento. Senza dubbio il Pics può regalarci la città del futuro, a patto che si abbia rispetto per il passato.

Le foto sono tratte dal libro Saluti da Battipaglia, edito da Sfide.

23 novembre 2018 – © Riproduzione riservata

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