Patron Corrado: «Abbiamo dato il massimo»

[di Nino Iesu]

Alla vigilia della finale regionale play off contro il Castel San Giorgio, abbiamo intercettato il patron della Battipagliese Massimiliano Corrado, con il quale abbiamo scambiato due chiacchiere toccando temi molto importanti: dal campionato appena concluso al lungo e tortuoso percorso playoff, dall’apporto della tifoseria fino alle infrastrutture sportive, da sempre un nodo complicato quando sei a capo della Battipagliese. 

La Battipagliese si trova a giocare la finale playoff del proprio girone, se lo aspettava a inizio anno?
«Da neopromossa non ci aspettavamo di riuscire a fare così bene al punto da poter competere fino all’ultima giornata per la vittoria del campionato, anche se in corsa abbiamo capito che potevamo essere competitivi e siamo intervenuti per migliorare la rosa, sia numericamente che qualitativamente. Essere in finale playoff è per noi motivo di grande orgoglio ed il giusto premio ai sacrifici di un intero anno di lavoro e programmazione»

Come giudica il percorso di crescita fatto dalla squadra e dalla società?
«Abbiamo iniziato un percorso tre anni fa, basato su una programmazione sostenibile e a lungo termine. Finora abbiamo ampiamente anticipato quello che ci eravamo prefissati. Continueremo il nostro processo di crescita mantenendo saldi i nostri principi, cercando di migliorarci di anno in anno. La squadra è cresciuta tanto e possiamo dire che sta rispettando con massimo impegno quelli che sono i dettami dello staff e della società»

Arrivati a soli due punti dal primo posto, c’è un po’ di rammarico per qualche punto perso per strada o si sente comunque soddisfatto del percorso fatto dalla sua squadra?
«C’è qualche piccolo rammarico essendo arrivati così vicini ad un’impresa inaspettata, ma sono molto soddisfatto del percorso fatto da inizio anno ad oggi. Siamo tranquilli di aver dato il massimo e di aver sempre onorato questa maglia ogni domenica».

La promozione in serie D è un obiettivo alla portata? Ci crede?
«La serie D resta un obiettivo concreto, ma sappiamo bene che i playoff sono complicati e uscirne vittoriosi è un’impresa non facile. Noi comunque ci proveremo con tutte le nostre forze e se non dovessimo riuscirci quest’anno abbiamo messo basi solide per riprovarci l’anno prossimo».

L’apporto dei tifosi è stato fondamentale, sempre caloroso e molto corretto. Crede che anche la piazza sia pronta al grande salto in serie D?
«Penso che la nostra tifoseria meriti categorie superiori. I nostri tifosi quest’anno hanno manifestato grande vicinanza alla squadra e alla società, e li ringrazio enormemente perché si sono dimostrati affidabili e composti durante tutto il campionato. Da quando ho preso in mano la Battipagliese ho chiesto loro di esserci accanto rispettando i principi di correttezza che lo sport richiede; posso dire che stanno seguendo alla lettera le volontà del club. Per noi sono sempre il dodicesimo uomo in campo».

Un punto di forza è sempre stato il vivaio. Che obiettivi si pone per il settore giovanile nei prossimi anni? Per un bambino battipagliese, vestire la maglia della Battipagliese è sempre il sogno più grande?
«Il nostro progetto calcistico è partito 6 anni fa proprio dal settore giovanile. Riteniamo che un progetto serio debba prevedere un buon settore giovanile, in modo da portare in prima squadra ragazzi che abbiano un profondo senso di appartenenza alla Battipagliese. C’è però ancora tanto da lavorare per crescere, a partire dalle strutture»

Quest’anno ha avuto al suo fianco Alberto Lecce. Auspica di allargare ulteriormente il proprio organico societario già nella prossima stagione? La classe imprenditoriale battipagliese come si è dimostrata nei suoi confronti?
«Con Alberto Lecce c’è grande sintonia e il suo apporto in questo anno di notevole crescita è stato molto importante. Tanti amici imprenditori ci hanno sostenuto e hanno dimostrato grande stima nei nostri confronti. A loro va un immenso ringraziamento per la vicinanza e il sostegno manifestati. Se qualcuno avesse interesse a entrare in società sarebbe di sicuro preso in considerazione, l’importante è che condivida i nostri principi e la nostra programmazione».

Lo stadio di Macchia rimarrà la casa della Battipagliese anche nelle prossime stagioni? Anche in caso di promozione in serie D?
«L’obiettivo è che la Battipagliese torni a giocare nella propria città. Attualmente non ci sono le condizioni per poterlo fare e di questo siamo rammaricati. Spero che si riesca a breve ad avere uno stadio decente per poter disputare gare e allenamenti a Battipaglia. Nel caso di promozione in serie D il problema stadio sarebbe serio e dovremmo trovare una soluzione adeguata che ci permetta di onorare al meglio la categoria»

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