Paolo Bianchini, un esempio vincente

Bianchini02Mentre l’ambiente del calcio cittadino soffre una delle crisi più profonde degli ultimi anni, con la mancata iscrizione della Battipagliese al campionato di serie D, buone nuove arrivano dal mondo delle racchette, e in particolare è quella di Paolo Bianchini che riesce a dare nuovo lustro alla nostra cittadina. In questa stagione, infatti, il maestro Bianchini, dall’alto della sua esperienza di giocatore “maturo” ha saputo dimenticarsi dei suoi quarantatré anni e ha inanellato una bella serie di vittorie in tornei open e di terza categoria, confermandosi il migliore tennista del momento nella provincia di Salerno. Ha superato brillantemente sia giovani talenti sia tennisti più esperti riuscendo a vincere ben tre finali consecutive nei competitivi tornei del circolo le Querce di Salerno, di Baronissi e, ultimo, quello del Fiore Club di Giffoni Valle Piana.
La notizia positiva di un battipagliese che continua a vincere, sebbene in città i campi da tennis si contino sulle dita di una mano, mi suscita molta curiosità e decido quindi di coinvolgere Bianchini in un’analisi obiettiva in merito. «È vero che per molti anni in provincia di Salerno non si è riusciti a creare giocatori d’interesse nazionale o comunque di alto livello – afferma il maestro – probabilmente per una serie di cause tra le quali la mancanza di strutture adeguate e un lavoro tecnico non così specializzato com’è necessario oggi per primeggiare. I fatti lo dimostrano, se è vero che ancora oggi io e qualche altro tennista della mia generazione riusciamo ad aggiudicarci i vari tornei provinciali. Nello stesso momento occorre però evidenziare – continua Bianchini nella sua breve disamina – che da alcuni anni le cose sono totalmente cambiate e in meglio. In particolare nella realtà in cui opero come tecnico insieme ai maestri Mario e Romina Galietta, Massimo Agostinetto e ai preparatori atletici Dario Mirra e Patrizia Ferrazzano, (l’ASD Tennis Club Battipaglia-Eboli ndr), si è puntato non solo ad allargare la base di praticanti che ora superano i cento iscritti, ma soprattutto a coltivare la qualità dell’insegnamento del tennis. Alleniamo i molteplici aspetti che formano un tennista, da quello atletico a quello tecnico, dall’aspetto mentale a quello caratteriale».
Quando gli chiedo se vi sono risultati tangibili di questo cambio di passo qualitativo Paolo Bianchini è un fiume in piena e cita, orgoglioso, nomi e risultati ottenuti: «Abbiamo raggiunto due qualificazioni alle finali nazionali, che si svolgeranno a settembre, con Giorgia Falcone, un’atleta categoria under 12 e con Luigi Moretti, atleta under 16; in questi giorni, inoltre, diversi nostri ragazzi si trovano al Foro Italico per il Master del Trofeo Kinder e precisamente Gabriele e Vito Morrone, Mattia Mellone, Gerardo Vocca e la già citata Giorgia Falcone. Per i vincitori in palio una settima all’Accademia di Bollettieri in Florida!»
Non manca tuttavia anche una vena giustamente polemica nel suo discorso. «Sono convinto che gli obiettivi importanti sin qui raggiunti dal nostro staff sarebbero migliorabili sensibilmente se fosse possibile ottenere strutture adeguate all’impegno profuso dal team. Una grossa mano già l’avremo dal rientro nella nostra “casa” tradizionale: i tre campi del Centro Sociale di cui non abbiamo potuto usufruire granché negli ultimi anni, prima per i lunghi lavori necessari alla ristrutturazione e poi per la chiusura in attesa della gara di assegnazione. Ora abbiamo ottenuto la convenzione per cinque anni e questo ci darà modo di programmare la nostra crescita e già dal prossimo settembre daremo il via ai nuovi corsi per tutte le fasce di età. Una spinta ulteriore e decisiva la potremmo ricevere, inoltre, dalla possibilità di avere una struttura coperta che ora manca del tutto, penalizzando, e non poco, il nostro lavoro».
«Attento maestro – gli dico salutandolo al termine della nostra chiacchierata – se lavorate così tanto e bene, l’anno prossimo rischi che i tuoi ragazzi non ti facciano vincere più tutti quei tornei!» Sorride sornione e risponde «Magari» ma il suo sguardo è quello di chi è sicuro che è ancora presto per cedere la racchetta del migliore.

31 luglio 2015 – © Riproduzione riservata
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