Omeps PB63, è l’ora di coach Caboni

Da qualche giorno, a seguito delle dimissioni rassegnate da Vasilis Maslarinos, la guida della Omeps PB63 Battipaglia di serie A1 femminile Techfind è stata affidata al coach Giuseppe Caboni. Il nuovo coach vanta una carriera ultratrentennale, trascorsa allenando sia compagini femminili che maschili, in entrambi i casi ottenendo importanti e numerosi successi. Soffermandosi sul settore femminile, sono due i capitoli che meritano una citazione: il più recente (forse il più prestigioso) è quello che lo ha visto, nelle due stagioni precedenti, far parte dello staff tecnico della Virtus Eirene Ragusa. Il più luminoso è stato quello scritto con il Cus Chieti nella stagione 2011-2012, con la vittoria del campionato di serie A2 con conseguente promozione in massima serie. Un coach esperto e capace al quale è affidato un compito importante: guidare la PB63 alla conquista della permanenza in A1.
In attesa di vederlo all’opera (il match di esordio sarà contro Famila Basket Schio, sabato 16 dicembre), possiamo conoscere qualcosa del trainer sardo attraverso questa intervista. 

Quali sono state le prime impressioni della società, della squadra e della città? 
«Ampiamente positive: ho davvero ricevuto la migliore accoglienza che fosse possibile immaginare da tutte le componenti della PB63, società, staff e giocatrici».

Ha seguito il cammino della squadra nelle prime 9 partite disputate in campionato?
«Da addetto ai lavori ho seguito tutto il campionato quindi, ovviamente, anche Battipaglia. Ho visto con attenzione particolare il match disputato in casa della Dinamo Sassari, nella quale la PB63, nonostante fosse largamente rimaneggiata a causa della mancanza di due straniere (e sappiamo quanto le straniere pesino sul valore di una compagine di massima serie), ha disputato un’ottima partita; questo fa capire che si può fare un bel lavoro con questa squadra, anche in considerazione dei futuri interventi sul mercato. Intanto, posso dire di apprezzare molto la politica della PB63 che ha nel roster tante giovani cestiste». 

Quali caratteristiche deve avere una squadra allenata da Caboni?
«Prediligo un basket aggressivo e organizzato nel quale possano essere esaltate le caratteristiche delle singole giocatrici».

È ottimista sulle possibilità di salvarsi?
«Sono largamente fiducioso e credo che il fattore casalingo possa contare molto: il PalaZauli è una struttura perfetta per la massima serie, molto caldo dal punto di vista del tifo».

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