O professore! mio professore!
[di Valeria Francese]

Siamo a giugno, è l’ultimo giorno di scuola, la campanella suona la fine del percorso scolastico per una quinta scientifico del Liceo Enrico Medi di Battipaglia. Per i ragazzi del corso C è l’ultima ora di matematica con il loro amato professore, Gianluca Razzino. Un cellulare, nascosto tra i libri, all’insaputa del prof riprende la classe, immortala il momento del saluto: tutti gli studenti si alzano in piedi sulla sedia, un coro riecheggia nell’aula, è tratto da una lirica struggente di Walt Whitman ed evoca una scena indimenticabile del film L’attimo fuggente: “O capitano! mio capitano!” Che è come riconoscere, in prossimità del futuro, il padre della traversata appena compiuta.
Il video del saluto, girato dagli alunni del Liceo Medi, dura pochi secondi e in poche ore diviene virale sulle maggiori piattaforme social, tanto da raggiungere via Teulada, sede romana della Rai, e condurre a Battipaglia una troupe televisiva. L’episodio viene raccontato nel noto programma televisivo Tg2 Dossier, andato in onda domenica 21 settembre. Il titolo dice tutto: Un capitano è per sempre.
Con la parola capitano a nutrire la semantica della leadership, il Dossier Rai narra le storie italiane più significative in ogni campo, dallo sport all’istruzione, dalla politica all’economia; ma è la storia del professor Razzino di Battipaglia a rappresentare i “bravi maestri”, quelli capaci di accendere la scintilla nell’animo degli adolescenti. Non è un paradosso, infatti, che in un tempo acefalo come il nostro, si cerchi con bramosia proprio quel capo, inteso come testa, che dia ordine e mai ordini, che sia esempio e che possa accompagnarci e renderci pronti ad affrontare le sfide della vita.
Il Liceo Medi balza alla cronaca nazionale per una storia esemplare, un caso di buona scuola. Chiamato in causa, in tv il protagonista si schermisce, sorpreso dall’inaspettata notorietà: «È la necessità di proiettarsi in un modello di riferimento, attraverso cui riconoscere nel maestro il prezioso sé in cammino», dice il prof. Razzino ai microfoni della Rai, ripercorrendo con vivida memoria l’episodio che lo ha visto protagonista. Ecco che, infranta ogni resistenza al cambiamento, il buon capitano contribuisce alla rivelazione del potenziale umano che alberga nell’animo di ogni allievo. Ma come può avvenire questo disvelamento? Lo spiega bene il prof. Razzino ai microfoni del giornalista Rai, quando con semplicità risponde: «Alla base di tutto c’è la cura, c’è il prendere in carico il processo emotivo, e non solo intellettivo, di ogni ragazzo che noi cresciamo. Serve andare a scuola con entusiasmo per suscitarlo negli alunni».
Questo è sicuramente accaduto a Battipaglia, nella quinta C del Liceo Enrico Medi.
Nella foto: Il prof. Gianluca Razzino circondato dai suoi allievi
27 settembre 2025 – © riproduzione riservata





