Nostalgia di Battipaglia

[di Eliana Ferraioli]


Dentro Saluti da Battipaglia ogni battipagliese può ritrovare un frammento di sé e della propria storia personale. Il libro, presentato lo scorso 25 giugno, assomiglia più a un album dei ricordi di famiglia, da sfogliare con lentezza, in cui le vere protagoniste sono le centinaia di cartoline che in esso sono raccolte. Queste antiche cartoline illustrate di Battipaglia, rigorosamente in bianco e nero, sono parte della collezione più ampia raccolta negli anni da Francesco Bonito, l’autore, o meglio, il curatore del libro, come lui stesso preferisce definirsi.
Sfogliando Saluti da Battipaglia il lettore si ritrova in un’altra epoca, come trasportato indietro da una macchina del tempo, per le strade di una Battipaglia scomparsa, molto diversa da quella di oggi e del recente passato.
Ogni cartolina, infatti, rappresenta una finestra spalancata sul nostro paese; dai primi anni del Novecento, quando Battipaglia era un borgo rurale, fino agli anni Sessanta, durante i quali muta progressivamente il suo aspetto, diventando una cittadina. Attraverso queste finestre ideali possiamo osservare come scorci a noi familiari siano cambiati nel corso dei decenni; inoltre, grazie ai tanti indizi disseminati nel corso del libro, possiamo ricostruire la storia dei luoghi, ma anche la nostra e quella di chi ci ha preceduto.
Basta scorgere la locandina di un film, la targa di una vecchia automobile, il timbro postale di una cartolina: tutti dettagli preziosi da scoprire e interpretare per ricostruire l’evoluzione di Battipaglia. Così la memoria dei luoghi del cuore della nostra città viene eternata da queste cartoline, come se il tempo si fosse fermato all’interno di questo album, insieme con il ricordo di quelle persone che ormai non ci sono più ma che hanno vissuto in quegli anni e che grazie a questa raccolta vivranno per sempre. Come, ad esempio, il giovane soldato che, pochi giorni prima dei bombardamenti angloamericani a Battipaglia, nel maggio 1943 scriveva ai suoi cari di stare bene.
Ecco perché Saluti da Battipaglia non è un libro qualunque, bensì è l’album dei ricordi di noi battipagliesi, intriso della storia quotidiana della nostra comunità. A chi consiglio questo libro? Così come scritto nella quarta di copertina: a chi ama Battipaglia, a chi vuole comprenderla, a chi s’impegna per migliorarla.

13 luglio 2018 – © riproduzione riservata
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