Niente accade per caso

[di Simona Otranto]

Il primo giorno dell’anno, primo pomeriggio, annoiata di quella noia che ti prende nel profondo. «Papà voglio piantare un albero! Mi accompagni?». 
«Dove?».
«Sulla Castelluccia».  
Un piccolo cipresso, di quelli ornamentali, ricevuto qualche giorno prima in dono per il mio compleanno da un’amica, Stefania. 
«Andiamo!».
Il caso, se il caso esiste, ha voluto che mentre lo piantassi, con quei pochi attrezzi di fortuna recuperati in un vecchio capanno, un passante (persona che non conoscevo e che non ho mai più rivisto in vita mia, tanto da dubitare, col senno di poi, della sua reale esistenza) si fermasse ad osservarmi. 
«Cosa pianti?».
«Un cipresso». 
«Bello, resistente, se ne dovrebbero piantare tanti!». 
In quel preciso istante, esattamente in quel momento,  mentre si allontanava, quattro rintocchi della campana del castello hanno risuonato alla luce del tramonto. Quel suono sordo mi ha vibrato nel profondo. Quello è stato l’attimo in cui è nata l’idea degli Alberi Custodi.
Io e Luigi pensavamo da tempo di dedicare un albero ad ogni vittima di covid, più lui che io probabilmente o più io che lui ad un certo punto. Un albero per dare conforto, un albero per dare speranza, un albero per alleviare il dolore. Perché quel dolore può diventare più sopportabile se messo a disposizione del mondo. 
Sempre per caso, mai per caso, quell’idea che sembrava la prima idea sciocca dell’anno ha pian piano preso forma. Tutti i pezzi, come i pezzi di un puzzle hanno iniziato a mettersi insieme. Nessun ostacolo, nessuno diniego, nessun muro, come se l’Universo avesse previsto tutto fin da principio. Ad aiutarci, a me e Luigi, ha mandato Eleonora e Angiola, angeli veri, in carne ad ossa.
E poi Renato (lui lo conosce il dolore della morte!) al quale ho bussato alla porta con umiltà e in punta di piedi da perfetta sconosciuta.
Ed eccoci qui, mai per caso, pronti a piantare il primo di quei settantacinque alberi, di quei settantacinque angeli, fatti di foglie e radici, lì, proprio lì dove quella campana ha rintoccato per ben quattro volte. 
Appuntamento al castello il 27 novembre, alle 16. Cerimonia di benedizione del primo Albero Custode, Messa nella cappella dedicata a Santa Maria della Speranza, gran concerto di pianoforte del Maestro Giovanni Vece.

19 novembre 2022 – © riproduzione riservata

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