Miasmi, tutti contro Cecilia Francese

[di Stefania Battista]

Un colloquio telefonico tra la sindaca Cecilia Francese e il commissario prefettizio di Eboli De Iesu. La telefonata per capire cosa abbia determinato l’improvviso aumento delle emissioni odorigene in città. Nessun dubbio che provengano dall’impianto di compostaggio di Eboli. Antonio De Iesu ha spiegato quale sia al momento la situazione: «La struttura di missione regionale è stata disponibile al massimo. Stanno procedendo loro alla progettazione che costerà 127mila euro. È già a buon punto. Tra un paio di mesi si potrà partire con la gara per la messa in sicurezza e copertura dell’impianto. Intanto stiamo lavorando al passaggio di consegne tra la Ladurner ed Ecoambiente. Mi hanno anche assicurato che l’impianto al momento sta lavorando poco, credo che l’aumento dei miasmi sia dovuto al gran caldo». 

Così Cecilia Francese rassicura i propri concittadini: «Il Commissario mi ha tranquillizzato non solo sui controlli, ma su quelli che saranno gli interventi previsti a breve presso l’impianto di compostaggio di Eboli in uno spirito di totale comprensione e collaborazione istituzionale e soprattutto sui lavori di copertura dell’impianto».

Ma le rassicurazioni di sindaca e commissario non hanno convinto né gli avversari politici, né, tantomeno, il comitato ambientalista battipagliese. «Ogni anno siamo sempre sulle stesse questioni che poi sembrano polemiche – ha commentato Ugo Tozzi – la verità è che, molto semplicemente, l’amministrazione non è all’altezza di far fronte alla problematica ambientale, di governare dei processi così importanti, con tutta la buona volontà da parte del sindaco». 

Più duro Fernando Zara: «Dopo anni e anni di miasmi quelle della sindaca sono affermazioni del tutto ridicole. L’amministrazione è impotente e incapace di risolvere i problemi. Ha governato per più di cinque anni, avrebbe avuto tutto il tempo per trovare una soluzione. Toccherà al prossimo sindaco».

«I cittadini sono stufi di non poter aprire la finestra e di convivere quotidianamente con questi cattivi odori. – commenta Antonio Visconti – Paghiamo le conseguenze di un’amministrazione debole, che negli ultimi cinque anni non ha saputo mettere in campo nessuna azione per risolvere il problema. E che ha fatto da scaricabarile, cercando sempre il colpevole e mai una soluzione. Piuttosto che sentirci dire sempre le stesse cose, preferiremmo che la discussione venisse portata sui tavoli di competenza. Aprire un confronto con i vertici provinciali e regionali, per capire come mettere un argine al fenomeno. I cittadini hanno bisogno di risposte e di atti concreti, non di promesse».

«È un impianto sequestrato dalla Procura con diritto d’uso – spiega Maurizio Mirra – La sindaca, invece di andare da De Iesu che può fare ben poco, andasse alla Procura e chiedesse di controllare se stanno rispettando le prescrizioni imposte».

«Noi cittadini siamo stanchi. Stanchi di parole, di vuote rassicurazioni, di promesse mai mantenute. Chiediamo certezze, chiediamo una data precisa di inizio lavori, chiediamo controlli costanti e serrati su tutte le aziende con produzioni che possono avere un qualche impatto odorigeno – si legge in una nota il comitato Battipaglia dice no – Chiediamo controlli e chiediamo che qualcuno abbia finalmente il coraggio di chiudere l’impianto fino al completamento dei lavori di ammodernamento».

31 luglio 2021 – © riproduzione riservata

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