Mentre scrivo…

[di Francesco Bonito]

Nel giorno in cui il giornale viene “chiuso”, in redazione si correggono i refusi, si impaginano gli ultimi articoli, si scelgono le foto e i titoli. Di solito c’è un clima di controllato fermento, anche perché è una routine ben collaudata. Mentre mi accingevo a scrivere l’editoriale che state leggendo, ho ripensato alle notizie di questi ultimi giorni, alcune approfondite su questo numero. Vicende e contesti che mi sono apparsi incoerenti, sconnessi, pur accadendo nella stessa piccola comunità. Ho provato a metterli insieme e a riflettere: è stato per me un esercizio utile. Spero lo sarà anche per voi che leggete.

Mentre scrivo… a poco meno di due chilometri c’è un gruppo di lavoratori davanti al cancello che varcano tutti i giorni da anni, quello della fabbrica Cooper Standard. Ci sono passato rapidamente solo due volte in queste settimane, loro invece sono lì tutti i giorni davanti al cancello chiuso, notte e giorno, da quasi un mese. Provano con tutta l’energia che hanno a difendere il posto di lavoro, cioè il sostentamento delle loro famiglie, e lo fanno pagando di tasca propria (chi sciopera non riceve il salario). 

Mentre scrivo… non lontano dalla fabbrica presidiata ci sono due impianti sportivi in cui da anni non si svolgono competizioni agonistiche aperte al pubblico. Potremmo definirli “cattedrali nel deserto” vista l’imponenza e il colossale spreco di denaro pubblico: sono il palazzetto del rione Schiavo (tanto costoso eppure ancora senza nome) e lo stadio Luigi Pastena. Colossi mal progettati e peggio “gestiti”. Sono pronti a tornare fruibili, bisogna solo capire chi e come li gestirà, perché in Comune non se la sentono di farlo loro. Entrambi hanno vissuto concessioni allegre, politiche dissennate, che li hanno resi inutilmente onerosi e quasi fatiscenti. Oggi, dopo aver speso milioni di euro, tornano agibili. Un terzo impianto sportivo, lo storico stadio Sant’Anna, chiuso da più di due anni per lavori di ristrutturazione, versa oggi nelle condizioni descritte dalla foto.

Mentre scrivo… a meno di duecento metri c’è il centro nevralgico della nostra comunità: il municipio con il Consiglio comunale. Da lì arrivano notizie che ospitiamo nella pagina chiamata “politica”. Dopo due mesi di paralisi “politica” dovuta alle rivendicazioni (giuste e condivisibili come quelle dei lavoratori Cooper Standard?) di quattro consiglieri di maggioranza, sembra tornata la calma, piatta. Sono stati “scongelati” gli assessori, confermata la squadra di governo, spostata qualche virgola nell’elenco delle deleghe. Forse l’ultimo sussulto di attività “politica” prima che l’energia dei più venga indirizzata all’imminente campagna elettorale per le regionali. 

Ho quasi finito di scrivere. I lavoratori della Cooper Standard sono ancora davanti alla fabbrica, quasi stremati; gli impianti sportivi sono quasi pronti; la campagna elettorale è quasi cominciata.

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