Magliano Vetere
Chi ama il trekking può approfittare del tepore estivo e delle strade ancora abbastanza sgombere dal traffico per una esperienza eccezionale, esplorando un territorio che ad ogni angolo sa sorprendere. Tutto coronato dalla storia millenaria del Cilento che ovviamente ha attraversato anche Magliano Vetere, ad un ora e poco più di auto percorrendo la Statale 18 fino a Paestum e poi in direzione Capaccio-Trentinara lungo la SP13 proseguendo fino alla prima frazione di Capizzo. Qui si può visitare l’Eco Museo Virtuale: sale multimediale in cui immergersi nel patrimonio culturale ed ambientale di Magliano e del Cilento. Sono possibili anche viaggi sensoriali attraverso suoni ed odori e percorsi per ipovedenti e diversamente abili. Da visitare è anche il Santuario rupestre di San Mauro incastonato in uno sperone di roccia e raggiungibile attraverso un ripido sentiero che parte dal paese. Costruito da monaci Basiliani sfuggiti con le loro reliquie dalle persecuzioni Iconoclaste in Oriente. Curiosità: dietro l’altare si trova il pozzo con l’acqua miracolosa. A Magliano Vetere il Museo Paleontologico dal 2009 custodisce numerosi reperti trovati sui Monti Alburni e nella dorsale dei Monti Vesole-Chianiello. Il valore scientifico dei ritrovamenti e le peculiari caratteristiche geologico-ambientali del sito lo hanno reso Patrimonio Culturale dell’Umanità. La superficie espositiva è costituita da quattro sale attraverso le quali si svolge un percorso che guida dalla formazione dell’Universo all’evoluzione della Vita sul Pianeta, riassunta attraverso reperti fossili dei giacimenti fossiliferi cilentani. Altro luogo da visitare è il Santuario rupestre di Santa Lucia a ridosso della Rupe Rossa che conserva reperti inestimabili, come gli affreschi della Cappella, raggiungibile con un percorso scavato nella parete rocciosa, dove suggestiva è l’usanza di lasciare nelle cavità naturali delle candele accese. A Magliano Nuovo, il castello è uno dei meglio conservati della Campania, risalente all’epoca dei Goti. Nella stessa frazione Pietra Perciata è un passaggio naturale che univa la valle del Calore a quella dell’Alento: faceva parte di uno dei quattordici valichi del sud Italia, dove il passaggio avveniva dietro pagamento di una gabella. Nella frazione la Chiesa di Santa Maria dell’Assunta in cui è custodita una statua lignea di Santa Irene opera di Domenico Venuta e un’antica fonte battesimale. Curiosità: nella sacrestia è presente una botola con una iscrizione “Per questa via passiamo tutti”.