L’eredità del Covid-19 | di Vincenzo Oropallo

La mia quarantena è stata un’immersione nel passato, un modo per riflettere in questo silenzio surreale rotto solo dall’innocenza dei miei figli. Ho cercato conforto nei racconti dei miei nonni, nel loro narrare una vita di stenti, che mi appariva così inimmaginabile ma che oggi finalmente ho compreso. Mi raccontavano della guerra, della fame e di come quando erano al fronte nemico temevano per la propria vita o e per quella dei propri cari. Quanto dolore c’era in quelle parole e quanto amore verso i familiari lontani.
La domanda che mi assilla con più frequenza è: perché? Perché bisogna arrivare così vicini alla fine per apprezzare quello che siamo, che abbiamo, per dare la giusta proporzione alle cose futili della vita?
Nonostante gli eventi sono fiducioso verso il futuro; ho potuto leggere e apprezzare le iniziative fatte con il cuore da parte di molti Italiani. Non possiamo rendere vano l’impegno dei nostri avi e l’energia di chi con l’aiuto di Dio è in prima linea contro questo nemico comune. Sono sicuro che questa terribile esperienza sarà da monito a tutti noi, rendendoci capaci di lasciare in eredità un mondo migliore per i nostri bambini.
Viva la vita, viva l’Italia.

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23 aprile 2020 – © Riproduzione riservata

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