Le proprietà fitoterapiche dell’aglio
[di Simona Otranto, erborista]
L’aglio è costituito dal bulbo di Allium sativum L. (famiglia delle Liliaceae), una pianta erbacea perenne di 20-50 cm di altezza originaria dell’Asia centrale e attualmente coltivata in tutte le regioni temperate, in particolare per uso alimentare. Il bulbo, come tutti ben sappiamo, è costituito da 8-10 bulbilli biancastri o rosati, dall’odore e sapore caratteristici, avvolti in una tunica membranosa. La droga viene raccolta tra maggio e luglio ed essiccata all’ombra. L’aglio contiene un olio essenziale i cui componenti principali sono composti contenenti zolfo quali l’allina e i composti che si formano enzimaticamente da essa come l’allicina. Ulteriori composti si formano a partire da quest’ultima per degradazione non enzimatica, ad esempio l’ajione. L’aglio contiene inoltre numerosi enzimi (allinasi, etc.) e un’infinità di altri composti.
Tradizionalmente viene utilizzato per le sue proprietà ipotensive, antisettiche, espettoranti, coleretiche e rubefacenti. In particolare risulta utile per abbassare la pressione sanguigna e come disinfettante intestinale. Agisce inoltrecome antisettico ed espettorante delle vie aeree.
In passato la polpa veniva utilizzata come antidolorifico attraverso l’applicazione di impiastri direttamente sulla parte dolente. Anche per il mal di orecchio e il mal di denti!
L’aglio possiede diverse proprietà benefiche scientificamente dimostrate e riconosciute in particolare per il sistema cardiovascolare e per la prevenzione dell’aterosclerosi. Infatti è in grado di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. Ha dimostrato attività fibrinolitica in particolare nei diabetici, negli ipertesi e in coloro che hanno la tendenza al colesterolo alto. Vanta attività antiaggregante piastrinica. Anche gli effetti ipoglicemici sono dimostrati. Il meccanismo d’azione in questo caso non è stato del tutto chiarito. L’aglio potrebbe favorire il rilascio di insulina e proteggerla dalla degradazione. Bisogna citare inoltre anche l’attività antiossidante di questa pianta e le attività antibatteriche, antivirali, antifungine, antiparassitarie.
L’uso dell’aglio non presenta effetti collaterali di rilievo. L’effetto indesiderato più comune è costituito dall’odore che può essere presente nel sudore e nel respiro. Per l’attività antipiastrinica ne è sconsigliato un consumo eccessivo alle persone sottoposte a terapia anticoagulante per potenziali (non dimostrati) sanguinamenti.
La commissione E tedesca raccomanda il consumo di 4 grammi al giorno di aglio fresco che si riducono a 600- 900 mg a seconda della preparazione. Disponibili in commercio: la polvere d’aglio, l’olio, l’olio essenziale, la tintura, e infine l’aglio fermentato o aglio nero.
L’aglio in polvere si ottiene per essiccazione del bulbo tagliato a fette e privato della tunica. Con il tempo i composti attivi vanno incontro a degradazione enzimatica. Questo tipo di preparazione va consumata in tempi opportuni. L’olio d’aglio si ottiene per macerazione dei bulbilli in un olio vegetale, opportunamente triturato. L’aglio fermentato, o aglio nero, si ottiene lasciandolo macerare per più di dieci mesi in una soluzione acquosa a temperatura ambiente. La tintura si ottiene per macerazione dei bulbi in una soluzione di acqua e alcool opportunamente proporzionati.
22 febbraio 2020 – © Riproduzione riservata