L’artiglio del diavolo e i dolori articolari

[di Simona Otranto – Erborista]

La natura ci offre un vasto ventaglio di rimedi ad azione antinfiammatoria, analgesica, antireumatica e protettiva nel trattamento dei dolori osteoarticolari. Tra le piante più note, più utilizzate, più studiate, più efficaci c’è senza ombra di dubbio l’artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens Burch), una pianta rampicante originaria dell’Africa tropicale a fusti striscianti con caratteristici frutti costituiti da capsule legnose munite di escrescenze acute portanti spine curve e taglienti. Il nome volgare di artiglio del diavolo sembra derivare dai movimenti inconsulti e frenetici che compiono gli animali quando calpestano o entrano in contatto proprio con questi frutti. La specie è molto diffusa in Sud Africa dove cresce spontaneamente nelle zone semidesertiche della savana; è anche ampiamente coltivata a scopo medicinale.

La droga è costituita dalle radici laterali secondarie, tuberizzate, tagliate in rondelle ed essiccate per la conservazione e l’utilizzo. Tra i costituenti principali ritroviamo i glucosidi iridoidi come l’arpagoside, l’arpagide e procumbide. Presenti anche acidi organici, triterpeni, fitosteroli.  Questa pianta, adoperata sin dall’antichità nei paesi di origine anche come febbrifugo e amarotonico, presenta attività analgesica, antinfiammatoria, antireumatica, antiartritica sia negli stati infiammatori acuti che in quelli cronici. Allevia il dolore, riduce l’infiammazione e migliora la mobilità delle articolazioni. A queste attività si somma anche la capacità condroprotettiva dovuta all’inibizione di numerosi fattori di degradazione delle cartilagini. Tra le altre proprietà abbassa il colesterolo, la glicemia, l’uricemia. Per la presenza di principi amari è un’ottima pianta disintossicante epatica. È stata introdotta in Europa in tempi relativamente recenti. Tradizionalmente viene impiegata in forma di decotto, tintura madre (gocce), estratto secco (capsule) per il trattamento dei dolori osteo-articolari e reumatici, reumatismi cronici, artrite cronica, artrosi cervicale e lombare, coxartrosi, gonartrosi anche in associazione alla terapia abitu ale. Per uso locale vengono confezionati gel, pomate ed unguenti il cui utilizzo risulta molto efficace. Ad oggi può considerarsi una pianta sicura non essendosi evidenziati effetti secondari o collaterali di rilievo.

15 ottobre 2022 – © riproduzione riservata

Facebooktwittermail