Landolfi: a Battipaglia nel Pd serve un rinnovamento

Il segretario provinciale del Pd parla della Francese e del partito che verrà

nicola-landolfi02Qual è il giudizio del segretario provinciale del Partito democratico sui primi cento giorni dell’amministrazione Francese?
«Mi sembrano piuttosto interlocutori.  Un giudizio, in questo momento, sarebbe sicuramente affrettato, ma non mi pare che si sia dato subito un impulso al cambiamento della città. Mi sembra che Battipaglia sia ancora in attesa di essere amministrata».

Nei giorni scorsi s’è parlato tanto di immigrazione.
«A Battipaglia arrivano immigrati da decenni. Se questo progetto di collocazione dei migranti serve a razionalizzare la loro vita e quella dei battipagliesi, ben venga, perché può essere un’opportunità; se, al contrario, deve diventare un’ulteriore occasione di arrivo indiscriminato, sarebbe il caso di fare una riflessione e chiedere al prefetto una più equa redistribuzione nel territorio della provincia di Salerno. Tra i battipagliesi, d’altronde, c’è una legittima domanda di sicurezza e di controllo del territorio».

I consiglieri di minoranza hanno presentato un ricorso contro l’approvazione della delibera di salvaguardia degli equilibri di bilancio. Quel documento potrebbe portare allo scioglimento del consiglio comunale. Cosa ne pensa?
«L’azione dei consiglieri di minoranza è legittima, perché bisogna richiamare l’amministrazione a prestare attenzione a forme e procedure. Tuttavia credo che, oltre a caratterizzarsi per iniziative di questo tipo, l’opposizione dovrebbe entrare di più nel merito della vita amministrativa della città, parlando di ciò che chi ha vinto le elezioni aveva promesso di fare e che, al momento, stenta a realizzare».

All’indomani delle elezioni, si era parlato di commissariare il Pd di Battipaglia. Ci sono novità?
«Sia l’ultima direzione provinciale che la segreteria hanno deciso di portare avanti questa linea, indirizzando alla segreteria regionale una richiesta di commissariamento. Non si tratta di commissariare i singoli. ma di consentire a una persona, che non conosciamo ancora ma che sarà di sicuro una persona che non è stata direttamente protagonista della politica cittadina degli ultimi anni, di creare le condizioni per un rinnovamento. Senza nervosismi e senza polemiche ulteriori, senza drammatizzare. Non si tratta di portare avanti alcuna decapitazione sommaria: il partito deve riconquistare la gente, attraverso un lavoro di riorganizzazione che durerà molti anni. Il commissariamento può servire a valorizzare le forze vive e sane presenti nel partito, a far crescere una nuova classe dirigente. La segreteria regionale si esprimerà in tempi brevi. Il commissario, che porterà il partito al prossimo congresso. non deve essere di Battipaglia».

Ne ha parlato con il segretario cittadino Davide Bruno?
«Non è una cosa che abbiamo gestito sul piano personale. Hanno deciso gli organismi dirigenti, non io, che faccio il segretario provinciale, non sono di Battipaglia, ma penso di essermi dato a questa città ben oltre ciò che umanamente potevo. Pertanto non intendo personalizzare una situazione che va presa sul piano politico».

Referendum del 4 dicembre: lei è un convinto sostenitore del sì. In città saranno messe in campo campagne per il sì?
«Auspico che a Battipaglia ci siano più comitati in sostegno al sì: dobbiamo aprirci alla società civile, ai gruppi obliqui alle forze politiche. Reputo sbagliato uno schiacciamento sulle posizioni del partito».

30 settembre 2016 – © Riproduzione riservata
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