L’agrimonia, l’erba di san Guglielmo

[di Simona Otranto – Erborista]

L’agrimonia eupatoria L., conosciuta anche con i nomi comuni di eupatorio, erba vettonica o erba di san Guglielmo, è una delicata pianta erbacea appartenente alla famiglia delle rosaceae dalla discreta infiorescenza gialla. Diffusa in tutta Italia, s’incontra nei luoghi aperti, secchi, soleggiati, al margine dei boschi e dei pascoli dalla zona mediterranea a quella montana. La parte attiva, che ne costituisce la droga, è la sommità fiorita, raccolta all’inizio della fioritura tra maggio e agosto, lasciata essiccare all’ombra in piccoli mazzi. 

L’agrimonia è molto utilizzata nella tradizione popolare. Associa, inoltre, l’indiscussa utilità a un profumo e sapore fruttato particolarmente gradevole.

Vanta proprietà coleretiche, colagoghe, anticatarrali, antireumatiche, antinfiammatorie e antipruriginose. È una pianta che agisce prevalentemente sul fegato favorendo la produzione e l’escrezione della bile. Utile anche nelle enteriti, quelle infiammazioni del primo tratto dell’intestino che si presentano con sintomi quali diarrea, dolori addominali, gonfiore, talora vomito e febbre. Alcuni testi ne suggeriscono l’impiego nell’uricemia e nel reumatismo articolare e muscolare. Pianta depurativa in generale. Tra i principi attivi presenti: olio essenziale, tannini, fitosterine, sostanze amare.

Molto interessante l’uso esterno della pianta: agisce da decongestionante e antipruriginoso. Si utilizza soprattutto come collutorio nelle diverse affezioni della bocca e della gola, in forma di collirio nelle congiuntiviti; utile nelle dermatiti, in caso di foruncolosi e nelle orticarie di origine allergica. Queste ultime proprietà sono probabilmente correlate alla presenza di una particolare sostanza, l’acido ursolico, con attività analoga al cortisone. Si applica sulle parti interessate con l’ausilio di compresse di garza imbibite di decotto.

Agrimony è anche uno dei trentotto fiori di Bach. Dall’energia potente, è indicato per tutte quelle persone che tendono a nascondere tormenti e inquietudine interiore dietro una facciata di allegria e spensieratezza. L’uomo bisognoso di agrimony è colui che alla domanda “Come stai?” risponde meccanicamente e sempre “Benissimo, grazie”. Soltanto chi lo conosce intimamente riesce ad avvertire il suo malessere interiore. Chi ha bisogno di agrimony è vittima di ansie e paure che trattiene dentro di sé rimanendo imperturbabile all’apparenza. Il rimedio promuove una sincera gioia interiore, l’ottimismo, l’apertura verso il mondo, la serenità, la capacità di giudizio, l’oggettività.

L’uso della pianta, sia per uso interno che esterno, è da considerarsi sicuro.

1 luglio 2023 – © riproduzione riservata

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