La protesta degli studenti

[di Romano Carabotta]


Con la Buona Scuola (Legge 107/2015) è stato dato grande risalto ad un sistema, quello dell’alternanza scuola-lavoro, che dovrebbe permettere, nelle intenzioni almeno, a tutti gli studenti che frequentano il triennio degli istituti superiori, di inserirsi nel mondo del lavoro: un sistema obbligatorio e pari a 200 ore annue per i licei e 400 per gli istituti tecnici e professionali.
In teoria è un modo innovativo per garantire ai ragazzi l’adeguata formazione professionale nell’ultima fase dei loro studi superiori. In pratica, spesso si trasforma in un modo subdolo per garantire manodopera a costo zero alle aziende senza che gli studenti ne traggano alcun vantaggio. Da tutta Italia giungono denunce da parte di studenti obbligati a distribuire volantini per dodici ore al giorno, o a pulire i bagni dei ristoranti, o a catalogare locandine degli anni Ottanta in un cinema.
Spinta da queste denunce, l’Unione degli Studenti ha indetto per lo scorso 13 ottobre uno sciopero nazionale, per il quale, in settanta città italiane, i ragazzi sono scesi in piazza. Ciò è accaduto anche a Salerno, dove ragazzi provenienti dalle maggiori scuole della provincia si sono riuniti in Piazza Ferrovia, per dar vita ad un corteo che ha attraversato il centro cittadino.

20 ottobre 2017 – © Riproduzione riservata
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