La politica deve tornare a governare l’economia | di Valerio Longo

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Il riconoscimento di Battipaglia quale area di crisi industriale è frutto dell’impegno dell’amministrazione Francese.
Quest’area e la nostra città in particolare, che ne era il centro motore, si è avviluppata in una crisi profonda, che è partita dalla realtà industriale, che negli anni 60 e 70 aveva determinato la crescita economica, sociale e demografica della nostra città, ma che poi ha colpito anche gli altri settori, dal terziario a quello turistico, fino a quello dell’edilizia. Ha retto soltanto il settore agricolo. In questa situazione la politica si è finalmente assunta le proprie responsabilità e si è messa al lavoro. Il metodo seguito si è dimostrato estremamente corretto, con  il coinvolgimento di tutti gli attori delle istituzioni e della politica, ragionando  in termini di “area vasta”.
L’inserimento nell’area di crisi rappresenta una straordinaria occasione di sviluppo per l’intero territorio. La nostra città presenta ancora la zona industriale più forte del Sud Italia e a questo punto dobbiamo interrogarci sulle prospettive e come la politica e le istituzioni si devono porre rispetto a tutto ciò. Occorre supportare la P.M.I., in un momento di grosse difficoltà di mercato e di sostanziali cambiamenti organizzativi e strutturali. Senza dimenticare che a Battipaglia ci sono anche aziende che operano sui mercati internazionali e che chiedono servizi di qualità.
Dobbiamo avere la capacità di attirare anche nuovi investimenti, mettendo in campo tutti gli strumenti idonei. Saremo estremamente attenti alle esigenze di chi vuol fare impresa, dando alle aziende la possibilità di guardarsi intorno, di rinnovarsi e innovarsi.
Apriremo uno sportello informativo sugli indirizzi e le facilitazioni per le imprese, che abbia un collegamento diretto rispetto alle opportunità inserite nell’area di crisi. Pertanto, vista la posta in gioco, mi sembrano davvero sterili e riduttive le polemiche sollevate sulle Pisano. Le fonderie avrebbero bisogno di 10 ettari di terreno e poiché l’amministrazione non intende procedere ad alcuna variante urbanistica il ragionamento è da considerarsi chiuso. Nemmeno un centimetro di terreni agricoli saranno sottratti a beneficio di altre attività. Grande attenzione poi al rispetto della sicurezza sul lavoro e all’impatto ambientale.
La politica si riappropria del suo ruolo di guida, della sovranità a dettare regole generali. Saremo particolarmente attenti nel mantenere la giusta simbiosi fra i settori in gioco. Sviluppo industriale in perfetto equilibrio con il settore agricolo. Porremo tutti i paletti del caso, in sinergia con le istituzioni demandate a vigilare, e informeremo costantemente i cittadini. Non consentiremo alcun progetto puramente speculativo, della finanza parassitaria, a scapito dell’economia reale. […] La politica, quella vera, che è decisione e responsabilità, ma anche partecipazione, torna a governare la società e l’economia, restituendo dignità e autonomia alla sfera pubblica.

Dott. Valerio Longo, Capogruppo consiliare F.I.

7 dicembre 2016 – © Riproduzione riservata
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