La grande incertezza

[di Francesco Bonito]

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Al momento di chiudere questo numero c’è una sola certezza: non si sa se il prossimo 25 maggio, insieme alle Europee, a Battipaglia si voterà per il rinnovo del consiglio comunale e per eleggere il nuovo sindaco. Quando leggerete il giornale potrebbero essere intervenute novità: magari già saprete che si voterà, oppure, come è più probabile, da Roma non sarà ancora arrivata la “sentenza”. La grande incertezza è proprio questa: al contrario di quanto frettolosamente e superficialmente alcuni hanno sostenuto – compreso qualche ex consigliere comunale – non è sicuro che voteremo, perché l’eventuale decreto di scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni della criminalità organizzata potrebbe ancora colpire la nostra città, visto che i termini di legge non sono ancora scaduti. [Vi prego, se nel frattempo, tra giovedì e venerdì è arrivata la comunicazione dal Ministero dell’Interno, non schernite lo scrivente!]

A due mesi dall’elezioni non sapere se saremo commissariati o se potremo votare il nuovo sindaco produce effetti destabilizzanti soprattutto nei partiti e tra i professionisti della politica. Non sanno come muoversi: preparare le liste? Lanciare le primarie? Scegliere il candidato sindaco? Avviare la campagna elettorale? …E se poi non si vota?

Anche i cittadini comuni vivono angosciosi dubbi: meglio un sindaco o un altro bel commissario? Faranno meglio trenta consiglieri o tre commissari? Meglio avere una dozzina di assessori oppure affidare tutto ai dirigenti comunali?

Perdonatemi tutte queste frasi interrogative. Troppe davvero. Ma non riesco a far meglio, anch’io sono preda della grande incertezza. Non so se sia meglio rivedere i soliti noti spartirsi i resti della città sperperando i soldi dei cittadini, oppure rassegnarsi, arrendersi, accettare che questo paese è incapace di governarsi e merita un commissario che faccia solo il notaio comunale. Avere avuto nell’ultimo decennio più commissari prefettizi che sindaci è un triste primato, ma certamente meno grave dell’essere “sciolti” perché infiltrati dalla camorra. Spero che non accada, ma se dovesse accadere mi auguro che i responsabili di questa vergognosa pagina siano individuati e paghino pesantemente le proprie responsabilità.

Prima o poi toccherà di nuovo agli elettori. Quando si tornerà a votare, tra due mesi o tra un anno, fatevi trovare pronti; avrete avuto tutto il tempo per ricordare, comprendere, valutare. Magari sarà la volta buona, basta commissari, basta carabinieri, basta indagati, solo persone operose e competenti che lavorano per amministrare al meglio la città. Alla fine trovarne trentuno non sarà un’impresa impossibile.

13 marzo 2014 – © Riproduzione riservata

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