La GdF torna in Comune
[di Carmine Landi]

Una ditta locale, una serie d’incarichi pubblici, un sospetto mosso da un soggetto terzo. Intorno a questa trama si sviluppa la nuova indagine avviata dalla Procura di Salerno sugli affidamenti diretti disposti dal Comune di Battipaglia per interventi di manutenzione e installazione di impianti termici e climatizzazione negli immobili dell’Ente. Gli accertamenti sono scaturiti da una denuncia che segnala presunte violazioni al principio di rotazione. A occuparsene è la Procura di Salerno, guidata dal pm Giuseppe Borrelli, che ha delegato la Guardia di Finanza a raccogliere gli atti utili alla ricostruzione dei fatti.
Nei giorni scorsi, i militari della Compagnia di Battipaglia – agli ordini del colonnello Davide Longobardi – sono tornati nella sede dell’Ufficio tecnico comunale, al terzo piano di Palazzo di Città. Li ha accolti l’ingegnere Carmine Salerno, responsabile dell’area, già informato della richiesta formulata nella precedente ispezione. I funzionari dell’Ente hanno dunque consegnato un fascicolo contenente determine, preventivi, impegni contabili e documenti di liquidazione relativi agli incarichi conferiti alla ditta segnalata. Secondo quanto emerso dalla verifica interna, una ditta con sede in Battipaglia avrebbe eseguito, su mandato del Comune, lavori in diversi edifici pubblici, tra cui scuole, palestre, uffici comunali, la caserma dei Carabinieri e il comando della Polizia municipale. Le determine sono in parte consultabili attraverso la sezione “Amministrazione Trasparente” del portale comunale: dagli atti risulta che, tra il 2020 e il 2024, all’azienda in questione sono stati affidati ventidue interventi, così ripartiti: 8 nel 2020, 5 nel 2021, 1 nel 2022, 5 nel 2023 e 3 nel 2024. I documenti relativi al biennio 2018–2019, invece, non risultano pubblicati.
Da Palazzo di città, tuttavia, riferiscono che nel periodo considerato incarichi analoghi sarebbero stati conferiti anche ad altri operatori economici, nel rispetto della rotazione. Il principio, previsto dal Codice dei contratti pubblici, mira a evitare l’affidamento continuativo di servizi agli stessi soggetti, ma la sua eventuale inosservanza, in assenza di elementi ulteriori, non configura di per sé una fattispecie penale, specie dopo l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio: l’unica ipotesi astrattamente rilevante resta quella della turbata libertà degli incanti, che presuppone l’esistenza di condotte volte a ostacolare la concorrenza o a condizionare l’esito delle procedure di selezione. Allo stato, non risulterebbe provata.
Al momento, non risultano iscrizioni nel registro degli indagati né notifiche di avvisi di garanzia. L’attività investigativa è nella sua fase preliminare, e l’accesso agli atti disposto dalla magistratura ha lo scopo di verificare la fondatezza dell’esposto. Toccherà agli inquirenti valutare la regolarità degli affidamenti e ricostruire, punto per punto, la sequenza amministrativa e la distribuzione effettiva degli incarichi.
5 maggio 2025 – © riproduzione riservata





